In primo grado erano stati condannati a dodici anni di reclusione. Il processo è scaturito dall’operazione Terra promessa scattata nella piana di Gioia Tauro
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La Corte d'Appello di Reggio Calabria, presieduta da Alfredo Sicuro, ha assolto, perché il fatto non sussiste, Carmelo Zagari e Francesco Crea, originari di Taurianova, nella Piana di Gioia Tauro, dal reato di estorsione aggravato dal metodo mafioso, contestato in concorso tra loro e con Ernesto Fazzalari, soprannominato "u lentu", già condannato a trent'anni di reclusione per reati mafiosi, scarcerato lo scorso 25 gennaio per gravi motivi di salute.
Il Collegio ha ribaltato la decisione di primo grado del Tribunale di Palmi, che aveva, invece, accolto l'ipotesi di reato richiesta dalla Procura distrettuale antimafia di Reggio Calabria nel processo scaturito dall'operazione Terra promessa eseguita dalla Polizia di Stato, condannando Zagari e Crea a dodici anni di reclusione.
Secondo l’accusa, i due indagati, ricorrendo alle minacce, avrebbero costretto il patrizio Riccardo De Riso Paparo, proprietario di alcuni fondi agricoli a Taurianova, tra cui lo storico ex feudo 'Gagliardi', a concluderne la vendita ad un prezzo imposto di circa 780 mila euro. La parte venditrice, a seguito della transazione, avrebbe percepito una somma di circa 209 mila euro, mentre la parte restante, circa 570 mila euro, sarebbe stata pagata dalla società acquirente dei terreni agli imputati, che avevano ricevuto un mandato dal De Riso. Carmelo Zagari e Francesco Crea, sono stati difesi dagli avvocati Antonino Napoli e Antonio Managò.