I Carabinieri di Petilia Policastro hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di Emanuele Valenti Carcea di Roccabernarda (Kr). Il soggetto è accusato insieme ad altre persone di aver dato vita negli ultimi 6/8 mesi una continuata ed ininterrotta attività di estorsione e truffa nei confronti di due anziani coniugi del posto al fine di sottrarre indebitamente una cifra che si aggira intorno ai centomila euro.

 

Il Valenti Carcea si muoveva grazie all’appoggio di diversi complici. I militari hanno notificato a A.B. donna cinquantunenne del posto, un divieto di dimora nel comune di Roccabernarda, ed un “divieto di avvicinamento dei luoghi abitualmente frequentati dalle vittime” nei confronti di quattro donne e tre uomini tutti di Roccabernarda.

 

Vari metodi venivano utilizzato per estorcere denaro alle anziane vittime, dal raggiro alla minaccia, dalla lusinga alla violenza. Il gruppo era riuscito ad entrare in un rapporto di morbosa confidenza con l’anziano signore chiedendo prima e pretendendo sempre maggiori cifre di denaro in prestito con lusinghe o con le minacce, pare che addirittura abbia percosso con un bastone l’anziano. Ad un certo punto, allorché la cifra estorta cominciava ad assumere valori di una certa importanza, il Valenti Carcea escogitava un ulteriore, odioso, espediente: asserendo di vantare dei crediti del valore di diverse decine di migliaia di euro, ora da parte di banche ora da privati, chiedeva, pretendeva ed obbligava la vittima a sborsare ulteriori rilevanti cifre necessarie "a svincolare vari crediti prospettatigli come certi e liquidi, ma inesigibili in quanto sottoposti a imprecisati vincoli". Di fatto, facendo credere al malcapitato di poter rientrare subito in possesso dei soldi estorti, lo costringeva a versarne degli altri con la promessa, infida, di riottenere immediatamente le prime e le ulteriori somme.

 

Il gruppo criminale è accusato a vario titolo ed in concorso, di estorsione, truffa, rapina ai danni dei coniugi per un cifra non inferiore ai centomila euro. Gli anziani, quasi rassegnati agli eventi, sicuramente impauriti, non hanno inteso mai parlarne con nessuno della grave situazione che stavano vivendo: il Comandante della Stazione di Roccabernarda, Maresciallo Marco Fontanella, raccogliendo indiscrezioni, voci e con un paziente lavoro di analisi, riusciva ad inizio del 2015 ad avere un’idea dell’odiosa condotta posta in essere nei confronti dei due indifesi anziani. Sono state le intercettazioni telefoniche ad accertare quanto stesse accadendo.