«Hanno già devastato le nostre montagne, adesso si accingono a devastare anche il nostro mare». È decisamente tranchant il giudizio del coordinamento "Controvento" al progetto di costruzione di un impianto eolico off-shore nel Golfo di Squillace. I 37 aereogeneratori saranno collocati su fondazioni flottanti ancorate al fondale marino al largo di Punta Stilo, torri di 200 metri d'altezza collegate alla rete di trasmissione nazionale tramite cavidotti che, attraversando tutto il golfo per una lunghezza di circa 60 chilometri, raggiungeranno l'alto ionio catanzarese per immettere l'energia elettrica nella stazione di Scandale.

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Il primo, ma non l'unico

Il primo progetto di impianto eolico a mare in Calabria ma non l'unico. «Ce ne sono ben cinque messi in cantiere, questo è il primo che arriva nella fase finale, per un totale di circa 250 pale» spiega Pino Commodari, componente del coordinamento. «Ciò che vedremo sarà un agglomerato di pale. L'immagine del nostro mare e della nostra costa sarà totalmente stravolta». La società romana "Parco Eolico Flottante Enotria" ha avviato l'iter, adesso le amministrazioni interessate avranno 30 giorni di tempo per presentare osservazioni o opposizione al progetto.

L'arrivo dei cavidotti a terra

Ed è ciò che faranno i sindaci dei comuni di Botricello e Cropani sulle cui coste è previsto l'ancoraggio dei cavidotti per il passaggio dell'energia elettrica e il trasferimento alla stazione di Scandale. «Ci troviamo nella zona speciale di conservazione della foce del Crocchio che sarà attraversata dall'opera off-shore» spiega Raffaele Mercurio, sindaco di Cropani. «Gli interrogativi sono molteplici, ad esempio, come interverranno dal punto di vista tecnico?» si domanda. «Saranno effettuati degli scavi laddove insiste una area protetta? Quale sarà l'impatto visivo dalla costa ma soprattutto sul patrimonio naturale di questo territorio?».

L'area di conservazione speciale

L'area dove è previsto il passaggio del cavidotto è sottoposta a particolare tutela. «In questa zona noi non possiamo assolutamente realizzare alcuna opera muraria di nessun genere proprio perché è vincolata. Ma poi come attraverseranno la statale 106 o il fiume Crocchio?» si domanda ancora il primo cittadino di Cropani che d'intesa con il sindaco di Botricello assumeranno una posizione unitaria di contrarietà rispetto alla costruzione dell'impianto.

Le tartarughe e i gigli di mare 

«Qui non si tratta di realizzare un investimento qualunque ma si tratta di rischiare di modificare il futuro del nostro territorio che gode di tutele ben precise» chiarisce Simone Puccio. «Nessuno di noi può pensare di realizzare nulla in queste aree di protezione speciale, ad esempio, la spiaggia di Botricello posta nelle vicinanze del fiume Crocchio ha una tutela di biodiversità: le tartarughe caretta caretta nidificano qui ogni estate o la presenza di gigli di mare; tutto questo rischia di essere deturpato da un investimento ancora senza alcuna chiarezza. Ciò che manca sono le relazioni sul reale impatto, non lasceremo che il nostro territorio venga sventrato e deturpato da questo genere di investimento».

La catena umana

La posizione dei due sindaci è quella di convocare consigli comunali, anche in forma unitaria, per adottare deliberazioni contrarie al progetto. Ma si moltiplicano le iniziative anche da parte degli ambientalisti: «La proposta che abbiamo avanzato come coordinamento Controvento - aggiunge Commodari - è quella di una catena umana che parte da Punta Stilo per arrivare ad Isola Capo Rizzuto, lungo l'intero golfo di Squillace per dire che le popolazioni si ribellano a questa idea di devastazione». L'iniziativa si svolgerà presumibilmente il 21 settembre.