Luce sull’omicidio di Francesco Rosso avvenuto a Simeri Crichi nell’aprile del 2015. Nell’operazione condotta nei comuni di Botricello e Lecco dai militari della Compagnia Carabinieri di Sellia Marina, supportati da personale dell’Arma territoriale di Lecco, data esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di quattro indagati, ritenuti responsabili in concorso dell’omicidio aggravato.

 

Le indagini hanno così portato all’individuazione dell’esecutore materiale dell’efferato delitto in Danilo Monti, 27 anni, originario di Cerva e domiciliato a Lecco, che tramite il concorso di Gregorio Procopio, 56 anni, Antonio Procopio, 31 anni, e Vincenzo Sculco 30 anni, tutti di Botricello aventi compiti di ricognizione dei luoghi, ha potuto portare a termine l’efferato delitto.
Le indagini hanno consentito di ricostruire minuziosamente i momenti immediatamente precedenti e successivi al delitto, grazie all’analisi di decine di riprese di impianti di videosorveglianza e di centinaia di dati inerenti il traffico telefonico, dati che hanno permesso di ricostruire la sequenza dell'azione omicidiaria.
Le indagini hanno acclarato quindi come l’omicidio di Francesco Rosso fosse stato accuratamente premeditato, con più sopralluoghi effettuati in diversi momenti dai quattro indagati, atti a verificare la presenza di impianti di videosorveglianza pubblici e privati sulle vie di accesso e fuga dal luogo del delitto.

L'omicidio

Danilo Monti la mattina del 14 aprile, eseguito un ultimo sopralluogo insieme a due degli altri tre indagati, si sarebbe quindi introdotto all'interno della macelleria poco prima della chiusura pomeridiana e dopo aver chiesto della carne, avrebbe esploso all'indirizzo del 35enne posizionato al di là del banco-frigo, non meno di tre colpi con una pistola calibro 9 due dei quali mortali.

Subito le forze dell'ordine hanno escluso la rapina degenerata apparendo invece plausibile la premeditazione dell'agguato, non era stato prelevato denaro e non c'era traccia di una possibile colluttazione. Nonostante l’elevata attenzione posta in essere dai quattro indagati sia nelle fasi propedeutiche, in costanza ed in epoca successiva all’esecuzione, il complessivo quadro probatorio emerso dalle indagini ha condotto all’emissione del provvedimento.