Da inizio anno l'arteria ha registrato 23 vittime. Il sodalizio: «Servono subito investimenti e interventi per la messa in sicurezza»
Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
L’associazione “Basta vittime sulla strada statale 106” pronta a costituirsi parte civile nel processo penale dopo il tragico incidente costato la vita ad un 29enne. I particolari sono riferiti in una nota stampa: «La morte di Raffale Varano, il giovane che ha perso la vita nell’ultimo tragico scontro avvenuto sulla Statale 106 a Sant'Andrea Apostolo dello Jonio ieri 21 agosto, in un pomeriggio in cui, a qualche decina di chilometri più a sud, a Melito di Porto Salvo in provincia di Reggio Calabria, si stavano celebrando i funerali di Domenico Orlando, il 26enne deceduto sulla Statale 106 a Pellaro, frazione di Reggio Calabria il 15 agosto scorso non lascia indifferenti i componenti del Consiglio direttivo dell’Organizzazione di volontariato».
Il dramma | Tragico incidente a Reggio Calabria nella notte, muore un giovane centauro di 26 anni
Il sodalizio evidenzia: «Raffaele Varano, infatti, ha perso la vita a seguito di un impatto avvenuto con un’auto che, da una strada adiacente, si era immessa sulla Statale 106. Ciò che colpisce è che la visuale sulla strada di chi si è immesso sulla Statale 106 non era certamente buona in quanto in quel tratto è presente una folta vegetazione».
L’organizzazione precisa: «A seguito dell’incidente, abbiamo ricevuto decine e decine di messaggi di cittadini che, attraverso l’invio di foto e video, hanno segnalato il problema. Proprio per questa ragione – dopo aver sentito il legale della famiglia di Raffaele Varano – il Consiglio direttivo dell’Organizzazione comunica la ferma volontà di costituirsi parte civile nel processo penale al fine di far evidenziare le responsabilità dell’Ente proprietario e gestore della strada che avrebbe dovuto garantire un perfetto stato della visibilità sulla Statale 106 e non l’ha fatto».
Il bilancio dei sinistri lungo l’arteria lascia poco spazio all’immaginazione: «Ricordiamo, inoltre, che nel 2024 sono ad oggi 23 le vittime della famigerata e tristemente nota “strada della morte” in Calabria: 10 vittime in provincia di Catanzaro; 8 vittime in provincia di Reggio Calabria; 5 vittime in provincia di Cosenza. Inoltre, 8 sono donne e 15 maschi mentre il dato, in assoluto più scoraggiane riguarda l’età delle vittime: 9 vittime hanno meno di 30 anni; 6 vittime tra 31 e 45 anni; 4 vittime hanno meno di 55 anni; e 4 vittime hanno più di 56 anni».
Dito puntato contro l’Anas: «Ribadiamo la necessità di rimuovere i dirigenti per manifesta e conclamata incapacità e confidiamo che la politica calabrese possa, in tal senso, intervenire al più presto, atteso che ormai da anni denunciamo lo stato comatoso in cui versa la Statale 106 che, per inciso, richiede un piano urgente ed immediato di investimenti in termini di manutenzione ordinaria e straordinaria e di interventi di messa in sicurezza urgente».
«La “strada della morte” in Calabria, non ci stancheremo mai di ripeterlo, rappresenta la più grande Strage di Stato della storia della Repubblica italiana», chiosa il sodalizio.