Martedì dovranno essere presentate le prime schede d’intervento. Incontro preliminare a Reggio tra i sindaci e il commissario Ciciliano: «Sorpresi dalla decisione, ma i finanziamenti fanno comodo»
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I soldi sono tanti (anche se non saranno gestiti dai comuni) e i tempi piuttosto ristretti: il decreto Caivano bis è stato convertito in legge l’ultimo giorno del 2024 e ora è lotta contro il tempo per suggerire al commissario Fabio Ciciliano idee e progetti per rimettere a nuovo San Ferdinando e Rosarno, inserite dal Governo, assieme ad alcuni quartieri problematici di Roma, Milano, Napoli, Palermo e Catania, ed a Orta Nova (piccolo centro nel foggiano), tra le località che presentano situazioni di “degrado, vulnerabilità sociale e disagio giovanile”.
Si tratta di 180 milioni di euro in tre anni (da suddividere per tutte le località coinvolte), prelevati dal fondo per lo sviluppo e la coesione e dirottati, non si sa ancora secondo quale ripartizione, verso alcune aree del Paese considerate particolarmente disagiate. Tra esse anche i due centri della Piana di Gioa Tauro, finiti nel mirino del decreto per quella che, a distanza di quasi 15 anni dalla rivolta di Rosarno, viene ancora chiamata “emergenza migranti”.
I due sindaci calabresi, di questa montagna di denaro destinata alle loro comunità e del modo in cui spenderli, ne hanno parlato ieri in un incontro a Reggio con il commissario Ciciliano e con l’assessore regionale Caracciolo (titolare della delega alle migrazioni ed ex vice prefetto a Reggio). Un incontro preliminare a cui, entro il prossimo martedì, dovranno seguire le prime schede con le idee di investimento che i comuni sono tenuti a presentare.
«Siamo rimasti stupiti quando abbiamo letto del decreto – dice a LaC News24 il primo cittadino di San Ferdinando, Luca Gaetano – abbiamo poco a che spartire con le altre realtà coinvolte nel progetto. E in paese molti miei concittadini non l’hanno presa bene. Ma certo non diremo di no ai finanziamenti, con cui potremo completare i progetti di rigenerazione urbana che abbiamo in mente. La nostra è una comunità sana, anche se non nascondiamo certo i nostri problemi. Rientriamo nel decreto per via della tendopoli alle spalle del porto, ma anche quella è in via di superamento grazie ai fondi del Pnnr. Manca solo la firma della convenzione, questione di giorni. I tempi per presentare le nostre idee sono piuttosto stretti ma le idee non ci mancano: vorremmo poter intervenire sull’edilizia scolastica e sull’auditorium comunale, completato trenta anni fa e mai aperto perché privo di collaudo. E quei soldi ci aiuteranno a completare anche la rigenerazione di “villaggio Praia”. Martedì presenteremo le schede, e i tempi, ci ha assicurato il commissario, saranno brevissimi”.
Sarà la struttura commissariale a gestire i progetti in tutto il loro iter. Sarà il commissario ad approvare (o respingere) le idee su ogni intervento e saranno sempre gli uomini arrivati da Roma a gestire il denaro che servirà per realizzarli. Ai comuni il compito di guidare gli interventi senza però la possibilità di intervento diretto. “Che sia il commissario a gestire il denaro – dice a LaC News24 il primo cittadino di Rosarno, Pasquale Cutrì – a noi va benissimo. E pazienza se ci hanno inserito nel decreto Caivano. Ci sono tante cose da fare in paese e con questi soldi vorremmo poter intervenire per rilanciare l’immagine della nostra città: il centro polisportivo, il cinema e perché no, anche l’ospedale, anche se la struttura appartiene all’Asp di Reggio. Siamo rientrati nel decreto per via della forte presenza migrante in paese e anche se tanto abbiamo fatto sotto questo aspetto altro servirà. Certamente chiederemo un aiuto economico per la gestione dei progetti che abbiamo già avviato”.
Martedì la consegna delle schede con i suggerimenti per gli interventi da realizzare, poi entro la fine di febbraio il commissario Ciciliano (che a breve nominerà sei sub commissari che gestiranno direttamente le pratiche) renderà note le decisioni definitive.