È da poco terminato l’esame autoptico sul corpo di Domenica Caligiuri, la 71enne uccisa brutalmente tentando di difendersi, invano, a colpi di coltellate inferte dal presunto responsabile reo confesso Luigi Carlino, 73 anni, ex falegname, attualmente rinchiuso presso il carcere di Castrovillari.

Il corpo della donna, posto sul tavolo settorio, era in stato di graduale decomposizione e le ferite inferte con la lama di un coltello di cucina apparivano meno visibili. Secondo quanto trapela è confermata la tesi secondo la quale il crimine sia stato commesso pressoché 48 ore prima del rinvenimento del cadavere. E questo giustifica anche il motivo della decomposizione della salma, probabilmente determinata dalle alte temperature di questi giorni a Mandatoriccio mare (il corpo è rimasto riverso sul letto per due giorni), il che potrebbe ridurre la capacità diagnostica delle comuni metodiche d’indagine.

Confermato il rinvenimento dei segni di arma da taglio su più parti del corpo, tra cui la gola e segni sul braccio il che lascia supporre che la donna avesse tentato di difendersi. Prelevate alcune particelle al fine di risalire al tipo di metallo usato così da affermare, in sede di giudizio, la concordanza tra le lesioni e l’arma bianca utilizzata.

L’obiettivo è fornire tutte le risposte medico-legali ai giudici della procura di Castrovillari diretta da Alessandro D’Alessio che hanno, per l’appunto, disposto l’esame autoptico. La relazione dovrà essere depositata entro 90 giorni, solo allora si potrà risalire all’esatta causa della morte. Sul fronte opposto, la difesa dell’uomo, pare voglia perseguire la strada dell’infermità mentale. E anche per questo percorso saranno richieste una serie di perizie psichiatriche e indagini, anche storiche, sull’indiziato unitamente a uno studio dettagliato sulla persona.