Quando aveva sei anni il padre di un suo compagno di scuola viene ammazzato. Lui chiede, cerca di capire, ma nessuno vuole spiegare, nessuno a Caulonia ha voglia di raccontare ad un bambino che cos’è la ‘ndrangheta. Si fa comprare i giornali, comincia a ritagliare gli articoli e li incolla su un quaderno. «È lì che ho capito da che parte volevo stare». Antonio Nicaso racconta così la sua infanzia a Paola Bottero, Direttore strategico del gruppo e del network, nel Vis-à-Vis del 1° giugno 2022.

Oggi è uno dei massimi esperti di 'ndrangheta nel mondo, insegna in università americane e canadesi e ha scritto più di 30 libri, molti con il Procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri. Da Business or Blood: Mafia Boss Vito Rizzuto’s Last War, del 2015, è stata tratta la serie Netflix Bad Blood.

Nicaso racconta gli anni difficili in Calabria, con la madre. Lei non ha studiato, lo ha cresciuto da sola, ma è lei che sostiene il suo sogno di diventare scrittore, di studiare e parlare di mafie in un paese in cui ovunque cerchi lavoro gli chiedono “Ma tu a chi appartieni?”. Lavora da precario alla Gazzetta del Sud, ma a 26 anni lascia tutto e se ne va in Canada con 2 milioni di lire che gli ha dato sua madre. Li aveva conservati per il suo funerale, ma servono di più ad Antonio. Non vuole più dover dire a nessuno a chi appartiene.

Nella vita di Antonio Nicaso oggi ci sono i libri, l’insegnamento, le serie tv, i ragazzi a cui va a parlare di mafie: «Bisogna sfatare i miti e i luoghi comuni sulla criminalità organizzata. La tv spesso ne fa una rappresentazione apologetica ed è pericoloso perché le serie oggi influenzano la cultura. Abbiamo il dovere di dare ai ragazzi gli strumenti per capire cosa è giusto. Da noi non lo faceva nessuno».

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