Sua madre era Angela Maria Aieta, uccisa per le sue battaglie civili durante un 'volo della morte' all'epoca della dittatura argentina
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Si sono svolti ieri i funerali di Dante Gullo, italiano figlio di emigranti di Fuscaldo, conosciuto come "El Canca" e considerato un "eroe della libertà" e dei diritti civili in Argentina. Lo riporta un articolo de La Repubblica. Icona della lotta contro il regime militare, soprattutto dopo il golpe del 1976, si ricorderà come «il protagonista di un capitolo nella lunga lotta degli argentini per l'emancipazione nazionale e la giustizia sociale», ha dichiarato il consigliere regionale Giuseppe Aieta. L'uomo aveva 71 anni.
La prigione e la ritrovata libertà
Per le sue battaglie sociali, Gullo fu rinchiuso nel padiglione della morte, nel carcere di Sierra Chica, dove rimase quasi nove lunghi anni. Lasciò il penitenziario solo nel 1983, con il ritorno della democrazia, e ritornò coraggiosamente a fare il ministro, intensificando il suo impegno politico. Trovò anche il tempo per gli studi, che nel 1997 gli fruttarono la laurea in sociologia all'Università di Buenos Aires. Negli ultimi anni ha continuato a lavorare per un’Argentina libera e solidale e oggi la patria di Mauricio Macri, di cui è stato fervido oppositore, lo saluta con la più alta onorificenza: il funerale nella Camera dei Deputati.
L'uccisione della madre e del fratello
Emigrata in Argentina con la famiglia, la madre di Gullo il 5 agosto del 1976 fu sequestrata da una squadra di militari, mentre si trovava in casa con il marito Humberto Gullo. Angela Maria Aieta fu portata all'Esma, la scuola militare argentina che dopo il colpo di Stato fu trasformata dalla dittatura in un grande centro di detenzione clandestina. Scomparve per sempre durante uno dei voli della morte dell'epoca, forse dopo essere stata gettata nell'oceano. Aveva 56 anni. Il Comune di Fuscaldo le ha intitolato la scuola elementare della comunità.
Il motivo per cui la donna fu uccisa è certamente da attribuirsi al fatto che fosse la madre del leader della Gioventù Peronista, il quale, una volta appurato del sequestro, propose invano uno scambio al governo argentino: lui al posto della donna che gli aveva dato la vita.
Anche il fratello minore di Dante, Jorge Gullo, fu sequestrato e ucciso a soli 23 anni al ritorno da un viaggio in Italia nel quale aveva avuto un colloquio con l'allora presidente della Repubblica Sandro Pertini.