Circondata dall’affetto e dall’amore, da centinaia di persone con il volto stravolto dal dolore, da decine di giovani con indosso una t shirt con la sua foto e in mano una rosa bianca. E’ stato un addio straziante quello che oggi Lamezia Terme ha dato a Mariachiara Mete, la ventunenne morta in seguito ad un arresto cardiaco sopraggiunto durante un intervento di rinoplastica avvenuto in una clinica di FormiaEra giovane Mariachiara, giovanissima, allegra, solare ed era partita per affrontare l’intervento felicissima pensando a quando sarebbe ritornata senza quell’antipatica gobbetta sul naso.

 

Ma qualcosa è andato storto, prima l’arresto cardiaco, poi il coma e il trasferimento nell’ospedale di Latina dove dopo cinque giorni di agonia è spirata. Ben trentuno gli indagati, l’ipotesi di reato è omicidio colposo. Ma oggi è stato il giorno del dolore, quello dell’ultimo saluto. Ad affiancare l’arrivo del feretro un corteo di striscioni e palloncini e in sottofondo la canzone di Eros Ramazzotti “E’ per te”.

 

Affollatissima la chiesa di San Raffaele, in tanti hanno voluto darle l’addio, accompagnarla nell’ultimo viaggio, stare vicini alla famiglia dilaniata dal dolore per quella perdita precoce. A celebrare l’omelia padre Giuseppe Montano che ha affermato: «Mariachiara vive, non solo nei nostri cuori, la fede cristiana non annulla quanto di bello c’è nel nostro cuore. La morte non è la fine di tutto». E’ morta presto Mariachiara, troppo presto. Ecco perché la bara bianca, così come i palloncini e le rose, così come quelle colombe lanciate in cielo dai suoi amici per stare più vicino.