Sicilia e Lazio le aree che hanno registrato più roghi dal 15 al 27 giugno. Il presidente Occhiuto: «In campo anche ottanta associazioni che aiuteranno a prevenire i roghi»
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C'è anche la Calabria tra le regioni più colpite dagli incendi negli ultimi giorni. Dal 15 al 27 giugno sono stati 972 gli interventi dei vigili del fuoco. Su tutto il territorio nazionale negli stessi giorni sono stati 10.336 gli interventi effettuati dai vigili del fuoco per incendi boschivi e di vegetazione in genere, 1.011 in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, quando furono 9.325. Nello stesso periodo dello scorso anno furono 43.124 i vigili del fuoco e 16.648 i mezzi impiegati, 9.624 le ore di intervento. Quest'anno la gran parte dei roghi è stata registrata in Sicilia, dove i vigili del fuoco hanno effettuato 2.314 interventi. Le altre regioni maggiormente colpite dagli incendi sono state la Puglia (2.076), il Lazio (1.278), la Calabria (972), la Campania (709) e l'Emilia Romagna (429). Intanto in queste ore un grosso incendio sta interessando i territori di Limbadi, nel Vibonese. In particolare le fiamme stanno coinvolgendo le campagne a ridosso della frazione Motta Filocastro.
Incendi Calabria, Occhiuto: «80 associazioni ci aiuteranno a prevenirli»
«Abbiamo fatto il piano antincendio ad aprile e ho sentito Perna, l'ex presidente del Parco dell'Aspromonte, che realizzò nei negli anni passati un progetto che risultò vincente, affidando la tutela dei boschi alle associazioni e pagandole in ragione del minor numero di incendi, e abbiamo replicato lo stesso progetto. Avremo ottanta associazioni di Protezione civile che saranno retribuite, così come gli operai forestali, secondo questo stesso criterio». Lo ha detto il presidente della Regione Roberto Occhiuto, a Cosenza, parlando con la stampa. «Abbiamo stipulato protocolli con i Carabinieri e i Vigili del fuoco e stiamo mettendo in campo tutto quello che è possibile fare, anche per gli incidenti, - ha aggiunto - anche in ragione del fatto che il Dipartimento nazionale della protezione civile ci dice che quest'anno in Italia, quindi anche in Calabria, andrà peggio dell'anno dell'anno scorso, perché la stagione è più secca quindi è possibile che ci siano anche più incendi. La stupidità di chi appicca un incendio non si ferma con una delibera regionale, - ha concluso Occhiuto - per cui noi mettiamo in campo tutto quello che sarà utile per fare prevenzione e repressione incendi. Ma vorremmo che ci fosse un controllo sociale anche da parte delle comunità, che spesso sanno chi va ad appiccare incendi e forse dovrebbero svolgere un'azione, per così dire, di controllo».
Curcio: «Ci aspetta una stagione complicata»
«A ogni periodo di siccità corrisponde un periodo di incendi, lo abbiamo vissuto storicamente negli anni passati. I dati di questa prima parte di stagione sono preoccupanti. Abbiamo avuto una stagione invernale soprattutto nel nord Italia particolarmente impegnativa, la più impegnativa dal 2012. Negli ultimi 10 giorni abbiamo avuto più di 100 interventi, nel 2021 erano più o meno 80, due anni fa 30. È un indicatore. Ci aspetta una stagione complicata». Lo ha affermato il Capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, a margine di un incontro a Sgonico (Trieste). «Sugli incendi - ha aggiunto, parlando con i media locali - incidono le condizioni climatiche, ma poi c'è la mano dell'uomo. C'è sempre qualcuno che volontariamente o involontariamente appicca il fuoco. Quindi si unisce il comportamento dell'uomo a un fenomeno che preoccupa molto il sistema nazionale».