Depositate le motivazioni che hanno portato alla condanna di Francesco Adduci, ritenuto l'anello di congiunzione tra i due killer e la principale vittima deceduta il 4 aprile 2022 insieme alla sua compagna
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La Corte d'Assise di Cosenza ha depositato le motivazioni della condanna a 21 anni di carcere di Francesco Adduci, l'agricoltore di Cassano Ionio, accusato di aver agito in concorso con i due killer, attirando in una trappola Maurizio Scorza ed Hanene "Elena" Hedhli. Trappola consistita nel consegnare l'agnello richiesto da Scorza nella sua masseria di Castrovillari, dove, secondo i magistrati antimafia, sarebbe avvenuto il duplice omicidio con modalità mafiose.
Il presidente Paola Lucente e il giudice a latere Marco Bilotta, hanno ripercorso l'istruttoria dibattimentale, arrivando a una conclusione di colpevolezza dell'imputato, assistito dagli avvocati Cesare Badolato e Giancarlo Greco. I due penalisti, nel frattempo, preparano il ricorso in appello convinti che Adduci sia estraneo al duplice delitto, per una serie di ragioni già spiegate durante le discussioni difensive. Ma ci torneremo.
Ora della morte di "Elena" e Maurizio Scorza
La Corte, si legge nella sentenza, ha argomentato le proprie valutazioni seguendo il seguente schema: l'ora del delitto, il luogo del delitto, gli autori del delitto e i motivi del delitto.
Secondo i giudici l'ora del decesso di Hanene Hedhli avviene alle 18.17,33 del 4 aprile 2022. «Antonietta Scorza - scrivono i giudicanti - sente la voce della cognata mutare da un'apparente, noiosa tranquillità, a un urlo a squarciagola accompagnato dal rumore sordo dei colpi di pistola. La conversazione si chiude, e ciò trova spiegazione nel fatto che l'apparato cellulare della donna è bersaglio dello sparatore, che ne ottiene la distruzione».
E Scorza quando viene ucciso? In questo caso la Corte si esprime in modo diverso, dando un arco temporale di 36 minuti. La Corte d'Assise di Cosenza sostiene che l'assassinio è da circoscrivere tra le 17.40 e le 18.16 e spiega perché: «Non avviene prima delle 17.40 perché alle 17.33 parla con Adduci al telefono; alle 17.40 la sua vettura è osservata in movimento presso contrada Garda; in quei frangenti (subito prima o subito dopo) la sorella lo vede passare da casa sua per recuperare la compagna e nuovamente allontanarsi».
Adduci inoltre sostiene di averlo ricevuto «dopo circa 20/25 minuti dal loro contatto telefonico, quindi tra le 17.53 e 17.58" ma secondo la Corte «questo dato è comunque incerto, provenendo dall'imputato ed essendo privo di riscontro diretto». Ed ancora: «Non avviene dopo le 18.16, perché quando Hedhli viene attinta dai colpi di pistola, è evidente, Scorza è già deceduto».
Quindi, aggiungono i giudici, «il range di tempo tra l'uccisione della donna e il passaggio del veicolo sotto gli occhi della telecamera è molto contenuto. Siamo tra i 5 ed i 6 minuti, comunque tenuto conto della sfasamento temporale della telecamera che, a dire dell'accusa è di circa 30 secondi mentre a parere della difesa è di 90 secondi».
La Corte d'Assise ritiene che si tratti di un tempo «congruo per poter accomodare il cadavere dell'uomo nel cofano posteriore a quello dell'agnello e spostare lievemente quello della donna per poter agire alla guida del veicolo, muovendo dal luogo di esecuzione a quello di ritrovamento».