VIDEO | Il presidio che si batte contro la criminalità organizzata e la corruzione lancia un messaggio alle istituzioni: «S'intensifichino gli sforzi»
Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
La trama del duplice omicidio di Apollinara, nella periferia nord-ovest di Corigliano-Rossano ha restituito alla cronaca due uomini uccisi da una raffica di kalashnikov e addirittura finiti con una pistola calibro nove. Un’immagine spettrale che riporta alla mente la terribile guerra di mafia che si scatenò nella Sibaritide ad inizio degli anni ’90.
Non che da allora il “clima” si fosse raffreddato, ma quattro omicidi eccellenti in un anno e due persone che non si trovano più, oggi, non lasciano presagire nulla di buono all’orizzone.
Ma c'è gente che non si arrende
Ma nell’alta Calabria del Nord-Est c’è un humus sociale che non si arrende. Questa, infatti, è anche la terra di Libera, l’associazione di Don Luigi Ciotti che proprio nell’ultimo anno ha messo due importanti radici nella Sibaritide: prima a Corigliano-Rossano con il presidio “Mario e Gianluca Congiusta” e poi a Cassano Jonio con il presidio dedicato a Fazio Cirolla.
Oggi, all’indomani dell’efferato duplice omicidio sono proprio loro, in modo congiunto, a far sentire forte la voce della lotta alla mafia contro il muro dell’omertà e della diffidenza.
«Serve un'azione che coinvolga la società civile»
«Sono preoccupanti – si legge in una nota congiunta dei due presidi - le conferme di una attività criminale che non si ferma. Questo ci impone di tenere alta la guardia. Abbiamo ovviamente massima fiducia nella magistratura e nelle forze dell’ordine che faranno luce sull'accaduto. Come cittadini attivi, responsabili e monitoranti rivolgiamo alle istituzioni ed a tutte le parti sociali invito a rafforzare e intensificare una rete che coinvolga direttamente la società civile».
Chiesto un incontro al sindaco Stasi
I rappresentanti del presidio di Corigliano Rossano hanno da qualche giorno richiesto un incontro ufficiale al neo eletto sindaco Flavio Stasi per riconfermare, ancor più in questo momento, quanto dibattuto negli incontri pubblici di maggio su questi importanti temi.
«Don Luigi Ciotti – si legge ancora - ci ricorda sempre che quello intrapreso sul territorio da Libera (Associazioni, nomi e numeri contro le mafie) è un cammino con alti costi, sacrifici e a volte incomprensioni. Quella che si gioca potrebbe essere una partita che non ha alcun fischio finale, bisognerà sempre giocare ulteriori tempi supplementari. Ma noi – concludono - ci siamo e ne vale sempre la pena».
LEGGI ANCHE:
Duplice omicidio nel Cosentino, il vescovo: «La ’ndrangheta infetta i nostri spazi»
Duplice omicidio a Corigliano-Rossano, crivellati a colpi di kalashnikov e finiti con una calibro 9