Si è chiuso di recente uno dei filoni processuali sul duplice omicidio di ‘ndrangheta, avvenuto negli anni ’80 a Cosenza. Parliamo degli assassini di Francesco Lenti e Marcello Gigliotti, eliminati perché scomodi ai clan cosentini, dal gruppo “Pino-Sena” di Cosenza. La prima sezione penale infatti ha depositato le motivazioni, con le quali ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dallo storico collaboratore di giustizia di Cosenza, Roberto Pagano, condannato a dieci anni di carcere dalla Corte d’Assise d’Appello di Catanzaro.

Duplice omicidio Lenti-Gigliotti, le posizioni di Ruà, Bruni, Patitucci e Pino

I giudici di secondo grado, dal canto loro, avevano confermato la sentenza di primo grado, emessa col rito abbreviato, nei confronti di Pagano, ritenuto dalla Dda di Catanzaro, uno dei partecipi del duplice omicidio Lenti-Gigliotti, insieme all’ex boss di Cosenza, Franco Pino, e agli appartamenti del clan “Lanzino” di Cosenza, Gianfranco Bruni, Gianfranco Ruà e Francesco Patitucci. Relativamente a queste posizioni, ricordiamo che nei mesi scorsi la Cassazione aveva annullato la condanna a 20 anni di carcere per Ruà e Brunirinviando a una nuova sezione della Corte d’Assise d’Appello di Catanzaro, circa il riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche. Nel nuovo giudizio potrà essere confermata la prima condanna d’appello o infliggere agli stessi la pena a 30 anni di carcere, stabilita in primo grado dal gup di Catanzaro.

Per quanto riguarda Franco Pino e Francesco Patitucci, si è in attesa della definizione del processo di secondo grado. Nel primo giudizio, dinanzi alla Corte d’Assise di Cosenza, l’ex capo società della ‘ndrangheta cosentina era stato condannato a 8 anni di carcere, mentre per Patitucci era scattata la pena dell’ergastolo, con la successiva applicazione della custodia cautelare in carcere, come richiesto dalla Dda di Catanzaro.
 
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