I finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Palermo, in esecuzione di provvedimenti emessi dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Palermo, hanno sequestrato beni per un valore complessivo pari a circa 2 milioni di euro, riconducibili a Calogero Rizzuto, 65 anni, arrestato nel gennaio scorso per traffico di droga. Parte del patrimonio era intestato a componenti del suo nucleo familiare.
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I contatti con “Cosa nostra”  

Rizzuto, colpito da un provvedimento cautelare della Dda di Catanzaro, secondo l'accusa aveva un ruolo di spicco in un'organizzazione dedita al traffico di droga e teneva contatti privilegiati con esponenti palermitani di "Cosa Nostra". Già nel 2005, l'uomo era stato arrestato per reati analoghi assieme ad altre persone, tra le quali Mario Adelfio, considerato vicino alla famiglia mafiosa di Palermo-Villagrazia. Dalle indagini patrimoniali e' emerso che Rizzuto aveva investito i proventi illeciti del traffico di droga in attività commerciali di pregio sia a Roma che a Rho (Milano), fittiziamente intestate ai propri familiari. (AGI)