Il padre del bambino ucciso nel 1985 durante una sparatoria manifesta la sua gratitudine: «I luoghi dell’anima sono da custodire non da distruggere. Speriamo sia fatta luce sulla vicenda»
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«Ringrazio la Città Metropolitana che tempestivamente ha provveduto a ripristinare la teca e ringrazio il primo cittadino per le sue parole». Pietro Canonico esprime così la gratitudine al sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, che gli ha manifestato vicinanza dopo il danneggiamento della teca dedicata al figlio Gianluca, provvedendo anche alla sua riparazione.
La teca delle Frecce Tricolori è stata posizionata da Libera nel 2015 nell’ambito della campagna “Il ricordo lascia il segno” in memoria di Gianluca Canonico, a soli 10 anni rimasto vittima di una sparatoria mentre giocava sul pianerottolo di casa nel rione Ferrovieri Pescatori a Reggio Calabria. «Ci sono luoghi che dovrebbero essere curati e custoditi. Luoghi dell'anima, che fanno parte della storia e che portano dentro ricordi di un dolore sempre vivo. Invece vengono vandalizzati, distrutti, deturpati senza rispetto alcuno di ciò che rappresentano. Il danneggiamento della teca dedicata a mio figlio si è consumato in un luogo monitorato e presidiato da militari. Nelle vicinanze di Procura e Tribunale, come uno smacco allo Stato, alla città e a tutti i reggini onesti», Papà Pietro ringrazia, dunque, ma invoca chiarezza e risposte da parte degli organi competenti e deputati al controllo e alla vigilanza dell’area, un bene comune arricchito dalle tante storie che aleggiano, tra le quali quella del figlio Gianluca. Dunque un prezioso spazio di memoria collettiva.
«Non vogliamo pensare – ha dichiarato il sindaco Giuseppe Falcomatà – che l’atto sia stato rivolto al piccolo innocente Gianluca, ma è evidente che si tratta di un grave episodio vandalico, consumatosi in un luogo centrale e anche sorvegliato, che non può lasciare indifferenti, perché la memoria del piccolo Gianluca, resti sempre da monito ed accompagni la comunità dei reggini onesti, la stragrande maggioranza, sulla strada della legalità e della giustizia.
Grazie alla segnalazione pervenuta nei giorni scorsi e al lesto intervento dei tirocinanti in servizio presso il Settore 5 Formazione Professionale della Città Metropolitana, la stele è stata prontamente riparata. Da parte nostra -conclude il primo cittadino- auspichiamo che si faccia piena luce su quanto accaduto e che l’intera squadra Stato faccia sentire la sua piena vicinanza al papà Pietro, restituendogli la necessaria serenità, nel ricordo del suo piccolo angelo che da decenni ormai è entrato nel cuore di tutti i reggini».