Oggi la Calabria intera piange altre due vite spezzate ma Antonio e Cataldo sono purtroppo solo gli ultimi nomi aggiunti alla lunga lista di morti sulla strada considerata tra le più pericolose in Italia (ASCOLTA L'AUDIO)
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Avevano solo 28 e 30 anni. Erano giovanissimi Antonio e Cataldo, i due ragazzi che ieri sera hanno perso la vita in un tragico incidente stradale sulla statale 106 all'altezza della nuova rotatoria di ingresso nell'abitato di Cirò Marina. Un terzo ragazzo è ricoverato in gravissime condizioni. Sulla dinamica del drammatico incidente sono già al lavoro i carabinieri, quel che è certo è che Antonio e Cataldo sono le ultime due vittime di una lunga scia di sangue sull'arteria che negli ultimi sette mesi ha strappato la vita già a 18 persone.
Un dramma inaccettabile su una strada costellata da fiori e foto lungo un guardrail che parla di troppe tragedie, che urla da lungo tempo un ammodernamento che sembra ancora troppo distante dalla realtà. Antonio e Cataldo avevano sogni, progetti da realizzare, giorni da vivere con la spensieratezza di chi sa di avere ancora una vita davanti, la stessa spensieratezza di Antonio con il suo sorriso contagioso immortalato nelle foto del suo profilo facebook.
Oggi il Crotonese e la Calabria intera piangono i due giovani. Ma Antonio e Cataldo sono, appunto, sono le ultime due vittime della 106 tristemente nota come Strada della morte. Appena dieci giorni fa a Mirto, nel Cosentino, una donna di 73 anni è morta nell'impatto con un'altra auto. A bordo un uomo di 36 anni, non si sarebbe fermato a prestare i soccorsi e non avrebbe mai avuto la patente. Individuato successivamente, è stato fermato e dovrà rispondere di omicidio stradale.
Il 17 luglio a morire sulla statale 106, all'altezza di Trebisacce, è stato il conducente di un autoarticolato che ha perso il controllo del mezzo ribaltandosi e finendo la sua corsa sotto un ponte.
Anche il mese di giugno è stato macchiato del sangue di due persone morte sulla statale 106.Si chiamava Salvatore Basile e aveva 65 anni il centauro che ha trovato la morte il 19 giugno a Calopezzati, si stava recando nella sua abitazione estiva. Il corpo dell’uomo senza vita trovato ai margini della strada su un marciapiede, mentre la moto era posizionata al centro del manto stradale. Il 12 giugno un giovane di 31 anni è morto nel Crotonese, all'altezza del comune di Strongoli. Fatale l'impatto con un camper.
Dina Bastone è morta lo scorso 28 maggio nel tragico scontro con un mezzo pesante all’altezza di contrada Torricella, nel tratto di area urbana di Corigliano. Lei aveva solo 43 anni ed era mamma di due figli.
Giuseppa Iamundo aveva invece 53 anni ed è morta il 21 maggio in un incidente stradale avvenuto a Reggio Calabria sulla statale 106, a Bocale, nella periferia sud della città lungo un rettilineo nei pressi di una stazione di servizio. La vittima che era sola a bordo ha perso il controllo del mezzo che si è ribaltato e non ha lasciato scampo alla conducente deceduta sul colpo.
Il 10 aprile l'appuntamento con la morte ha chiamato Claudia Ferrari e Angelo Belfiore, di 56 e 55 anni, allo svincolo di Sibari. Sono morti schiatandosi con l'auto contro un'altra vettura. Nel loro ultimo viaggio insieme hanno portato anche Ombra, il loro amato cane.
Il 27 febbraio è stata l'ennesima giornata in cui le lacrime non sono bastate a lenire la sofferenza. Nell'incidente che ha coinvolto cinque auto a Reggio Calabria la vita si è fermata per Francesco Saccà, 27 anni. In serata è stata la città di Corigliano-Rossano a piangere uno dei suoi figli. Lo scontro all’altezza del centro commerciale I portali si è portato via Lorenzo Monaco, aveva 37 anni.
Gennaio finisce con lo strazio di altre due giovani vite spezzate: Davide e Gabriele Origlia, due cugini di 29 anni, sono morti in uno tragico impatto a San Sostene, nel Catanzarese.
L'8 gennaio, la prima vittima del 2022 in un incidente avvenuto a Sant’Andrea Apostolo sullo Ionio, nel Catanzarese è Pasquale Varano, 74 anni. Solo due giorni dopo un'altra vittima: è Luca Laudone, morto a soli 19 anni dopo essere finito fuori strada con la sua auto, a Corigliano-Rossano. Appena 24 ore nel Reggino, tra i comuni di Stignano e Riace, un altro incidente provoca tre feriti: Aurelio Giorgi, 47 anni, morirà in ospedale poco dopo.
«Un omicidio di Stato»: così aveva definito il parroco la morte di Davide e Gabriele. Un'omelia durissima quella del sacerdote che ha chiamato alle responsabilità la classe politica: «Svegliatevi politici, fermate questa strage. Se Davide e Gabriele sono morti non è per colpa di Dio, ma si tratta di un omicidio di Stato, consumatosi su una strada non degna di noi calabresi» - ha detto don Carlino.
Le lamiere contorte, i corpi straziati sull'asfalto, le lacrime di chi c'era ed è sopravvissuto: non ci si può e non ci si deve abituare, dietro quelle immagini si intrecciano i drammi di famiglie distrutte dal dolore di morti che forse potevano essere evitate. Tante parole, pochi fatti concreti. Oggi però è l'ennesimo giorno del silenzio.