I giudici di Palazzo Spada hanno dichiarato discriminatoria l'esclusione delle candidate in possesso del diploma magistrale ad indirizzo linguistico
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Il Consiglio di Stato ha posto definitivamente fine ad un’annosa vicenda che aveva visto protagoniste alcune docenti in possesso del diploma magistrale ad indirizzo linguistico (diploma magistrale “Brocca”), che erano state ingiustamente escluse dalla graduatoria di concorso per la scuola primaria e dell’infanzia perché reputate non in possesso di valido titolo di studio. Le cinque ricorrenti, assistite dallo studio legale Falzea e Associati di Catanzaro, avevano vinto il concorso bandito dal MIUR nel 2016, maturando il diritto ad un posto nella graduatoria della scuola dell’infanzia e primaria. Tuttavia, l’amministrazione le aveva escluse dalla graduatoria in forza di una clausola del bando di concorso che limitava l’accesso ai diplomati in possesso di magistrale classico conseguito prima del 2001.
Il Consiglio di Stato, con la sentenza odierna, ha definitivamente dichiarato illegittima l’esclusione accogliendo la tesi propugnata dall’avvocato Andrea Lollo e ribaltando una sentenza di segno contrario del Tar Calabria, che aveva visto soccombere in primo grado le ricorrenti.
Il Consiglio di Stato ha stabilito che l’esclusione dal concorso di coloro che, come le ricorrenti, sono in possesso di diploma magistrale ad indirizzo linguistico conseguito entro l’anno 2001 genera una grave discriminazione, contraria alla legge, nei confronti di chi sia in possesso del titolo magistrale semplice. Le cinque ricorrenti alla luce della pronuncia del Consiglio di Stato, potranno essere inserite definitivamente in graduatoria ed essere assunte.
Luana Costa