Dissidi con alcuni colleghi: è questa la motivazione che ha spinto l'Asp di Crotone, con un atto firmato dal direttore generale Sergio Arena, a sospendere per 30 giorni il direttore dell’unità operativa di Chirurgia dell’ospedale S. Giovanni di Dio Giuseppe Brisinda. Il provvedimento disciplinare è diventato effettivo dal 27 dicembre, con altri trenta giorni scattati il 25 gennaio scorso, dopo una serie di riunioni durante l'ultimo mese del 2017, dove sono emersi i malumori tra i colleghi. C'è chi lo ha definito addirittura “despota”.

 

Brisinda, nativo di Cosenza, è arrivato all'Asp di Crotone nel 2016 con una esperienza trentennale che ha visto la collaborazione con il “Gemelli” di Roma. Non sono mancati attestati di stima e riconoscenza da alcuni dei suoi pazienti, increduli di quanto accaduto a questo stimato professionista. Nella mattinata, il dottor Brisinda è stato convocato dall'Asp per un'audizione a sua difesa e per spiegare la realtà dei fatti.

 

L'incontro si è concluso intorno alle 14 di oggi pomeriggio e sembrerebbe essere stato positiva, da quanto appreso, e si spera in un re-integro al più presto nel reparto di Chirurgia dell'ospedale pitagorico. «Rimango fiducioso – ha dichiarato il dottor Brisinda – fiducioso di poter rientrare ad operare, di poter tornare a fare il chirurgo. Non dico di dover fare il primario perchè può esserlo chiunque: è un titolo amministrativo formale. Tornare a fare il chirurgo, e farlo bene, per i cittadini di Crotone e provincia». Non rimane, dunque, che attendere: Brisinda dovrebbe rientrare in servizio il 26 febbraio, sperando che non ci siano altri ostacoli.