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Inizierà il due novembre prossimo il processo a carico degli ex amministratori di Scilla, accusati di aver provocato, o comunque contribuito a provocare il dissesto economico-finanziario del comune della Costa Viola.
Fra gli imputati l’ex sindaco, Gaetano Ciccone, fratello dell’attuale primo cittadino e undici consiglieri. Il reato ipotizzato è falso ideologico. Un’accusa certamente ridimensionata dopo una prima fase d’indagine nel corso della quale erano finite sotto inchiesta 24 persone, fra cui anche tecnici e revisori dei conti.
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Il gup, decidendo sulla base degli elementi portati dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, ha disposto il rinvio a giudizio. Nel mirino una specifica delibera del consiglio comunale che ha spalancato le porte alla dichiarazioni di default portata avanti poi dalle successive amministrazioni. L’ex sindaco di Scilla, Gaetano Ciccone, è apparso sorpreso ma sereno.