Vietato girare in costume o a piedi scalzi a Tropea. È il contenuto dell’ordinanza firmata dal sindaco Nino Macrì che per il terzo anno consecutivo dichiara guerra a quanti optano per un “abbigliamento non consono”.

«Di mutandari se ne vedono ogni giorno in giro», afferma il primo cittadino del borgo più bello di Italia che ha dato incarico alla polizia municipale di fare applicare la regola. Per i trasgressori la multa va dai 125 ai 500 euro. Ma l’intenzione dell’amministrazione non sembra quella di fare cassa. «L’approccio dei vigili – conferma Macrì - è molto soft. I villeggianti piuttosto che i residenti vengono invitati a coprirsi».
Come dimostrano le immagini girate sul corso di Tropea.

I vigili fermano due giovanissime in costume che, non senza imbarazzo, si scusano con gli agenti e si rivestono in tutta fretta evitando la multa. «A scanso di equivoci – prosegue il sindaco - è consentito andare in giro senza maglia o pantaloncini alla marina. Solo in città, nel salotto buono, è necessario avere un abbigliamento adeguato».

E intanto non si è spenta l'eco per la cacciata di due giovani musicisti di strada invitati dalla polizia municipale ad allontanarsi da Tropea poiché non autorizzati. Un provvedimento che il sindaco giustifica così: «Non abbiamo fatto altro che applicare una regola. L’artista di strada è il benvenuto purché sia autorizzato dal Comune. A nessuno – dice - è consentito di arrogarsi il diritto di fare ciò che vuole». Una decisione che ha sollevato un coro di polemiche, con alcuni sindaci - da quello di Rombiolo al primo cittadino di Parghelia, fino al sindaco di Marcellinara - disposti ad ospitare i ragazzi “cacciati”.

«Ringrazio i miei colleghi che si sono offerti di accogliere i musicisti marchigiani, vadano pure», dice con malcelato sarcasmo Nino Macrì, che aggiunge: «Sono disposto ad offrire una pizza a questi ragazzi, qualora decidessero di accogliere l’invito degli altri sindaci». E a Tropea? «No, qui la pizza se la pagano loro...».