Si presentava alle ignare vittime come un avvocato in grado di cancellare debiti verso l’erario o nei confronti di banche e finanziarie, oppure offrendo assistenza in pratiche di concessioni pubbliche in diversi settori statali, millantando crediti e conoscenze di vario tipo in tribunali ed altri enti. In questo modo è riuscito a perpetrare una serie di truffe ai danni di oltre venti persone tra il 2013 ed il 2014, ricevendo compensi illeciti per un ammontare di circa 170 mila euro.

Timbri artefatti e falsi documenti per truffare i malcapitati

Si tratta di un uomo, A. S., 51 anni,di Scalea, denunciato dai finanzieri della compagnia di Paola per i reati di truffa, falso, millantato credito, possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi. In numerosi casi, per accreditarsi verso le persone offese e dimostrare il suo interessamento e l’efficacia della sua azione, il soggetto denunciato produceva documentazione artatamente falsificata con timbri ufficiali oppure documenti intestati a ignari giudici o cancellieri realmente esistenti.

 

L’uomo quindi, prometteva quindi la risoluzione delle varie problematiche dietro lauti compensi percepiti senza effettuare la relativa, illecita prestazione, truffando così i malcapitati.

 

L’esame dei flussi finanziari e le dichiarazioni delle vittime consentiva alle fiamme gialle di ricostruire l’ammontare dei proventi annui illecitamente percepiti dal professionista, segnalati all’Agenzia delle Entrate per i recuperi di quanto dovuto al fisco, in applicazione della normativa che disciplina la “tassazione dei proventi illeciti”.