Nello stanzone della centrale operativa del 118, le voci degli operatori sono lo specchio della situazione a Cosenza. Le chiamate si moltiplicano. Solo nel mese di ottobre ci sono stati 456 interventi, la maggior parte per Covid-19. A settembre erano stati 350. Ma è il dato confrontato con quello del 2019 che fa capire la portata della situazione. «Rispetto ai primi 10 mesi del al 2019, quest’anno siamo dovuti intervenire in media 300 volte in più ogni mese», spiega il medico del 118 Sergio Coscarella.

Turni incrementati

«Stiamo aumentando i turni, ma le risorse sono queste - continua -. Abbiamo 4 operatori filtro che si alternano in turnazioni che abbiamo dovuto incrementare nelle ore notturne. In centrale operativa riusciamo ad organizzarci, il problema sono le postazioni, ovvero le ambulanze dislocate sul territorio. È lì che invece scarseggiano i medici sulle ambulanze».
Le foto di domenica scorsa, con i mezzi fermi a lampeggianti accesi davanti al pronto soccorso, in attesa di far scendere i pazienti Covid al triage, sono un’immagine che la dice tutta sul peso della situazione.
«Oltre al numero delle richieste aumentate c’è anche questo tipo di difficoltà. Quando le ambulanze si bloccano all’esterno del pronto soccorso, possono verificarsi ritardi nella gestione delle emergenze. Questa situazione, se dovessero aumentare i numeri dei contagi è destinata a peggiorare nei tempi di attesa. Il personale è questo, abbiamo cercato di incrementare turni, ma se aumentano i numeri si crea comunque uno squilibrio».

La formazione nonostante l’emergenza

Dalla settimana prossima partirà un corso per 350 operatori del soccorso volontari che supportano il servizio di 118 attraverso le associazioni di volontariato. Maria Mazzitelli e Sandro Ganzino sono i formatori avanzati aziendali che gestiscono il centro di simulazione all’interno dei locali del 118 di Serra Spiga, unico in Calabria. «Siamo l’unica provincia ad averlo attivato in modalità online, e ad avere una struttura così avanzata – spiegano. Il corso servirà per formare personale in grado di intervenire in caso di traumi, arresto cardiaco o altri scenari a supporto del personale del 118. Speriamo entro due mesi di poterli avere sul territorio».