«Si informa che, con effetto immediato, gli studenti che saranno sorpresi dal personale dell'Istituto (docente e ATA), ad utilizzare un telefono cellulare senza previa autorizzazione, saranno oggetto di provvedimento disciplinare (nota, rimprovero scritto, sospensione dalle lezioni)». Inizia cosi una nota diffusa dall’Istituto di Istruzione superiore “Julia-Falcone” di Acri, e firmato dalla dirigente scolastica Maria Brunetti. 

Il provvedimento arriva nella settimana che ha visto la città di Acri finire nell’occhio del ciclone dopo alcuni presunti casi di deepfake, per un totale di quasi 200 minorenni vittime inconsapevoli di manipolazione digitale a sfondo sessuale. In sostanza, circa 1200 foto di minorenni sarebbero state manipolate – dal almeno cinque coetanei –  con l’intelligenza artificiale e quindi trasformate in foto di nudo e successivamente fatte circolare su Telegram. Sui fatti in questione, la Procura di Cosenza ha aperto un fascicolo contro ignoti per il reato di diffamazione a mezzo internet.

Intanto il fenomeno del deepfake ha portato gli studenti delle scuole acresi anche a manifestare in segno di solidarietà nei confronti della vittime del deepfake. Ieri un primo sit-in si è tenuto proprio davanti ai cancelli della sede del Liceo Scientifico, lo stesso Istituto che oggi ha emanato la disposizione sull’utilizzo dei telefoni cellulari a scuola. 

«Il docente della prima ora provvederà a far depositare i telefoni spenti – si legge ancora nella nota – , in apposito contenitore, provvedendo alla sua custodia in caso di spostamento dall'aula (ad es.: se si va in palestra, in laboratorio o aula magna). Si ricorda che da quest'anno – in conclusione – , provvedimenti disciplinari producono effetti ai fini dei crediti (per le classi del triennio), dell'ammissione alla classe successiva e agli esami di stato».