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MONASTERACE (CZ) - La fuga o il suicidio. Sono le due ipotesi che muovono in queste ore le strategie d’azione delle forze dell’ordine impegnate nelle ricerche di Giuseppe Pilato, l’uomo di 30 anni che lunedì ha assassinato la moglie. Mary Cirillo, 31 anni, è stata uccisa con un colpo di pistola alla testa. Sulle tracce dell’uxoricida ci sono i carabinieri del gruppo operativo Calabria di stanza a Vibo Valentia che con il nucleo eliportato, i cacciatori e le unità cinofile stanno battendo le campagne tra Monasterace – dove è avvenuta la tragedia – e Guardavalle – dove è stata ritrovata l’auto del fuggitivo. Amici e parenti di Pilato sono stati ascoltati più volte in queste ore. Gli inquirenti cercano di capire se l’uomo possa aver premeditato l’assassinio e preparato un piano per non farsi acciuffare dalle forze dell’ordine o se sia nascosto da qualche parte nelle campagne vicino casa. Sempre gli inquirenti non escludono che l’omicida si sia tolto la vita con l’arma usata per uccidere la moglie, una pistola calibro 7,65 che non è stata ritrovata. La coppia aveva 4 figli: la più grande, una ragazzina di dieci anni, ha scoperto il cadavere della madre. Il più piccolo, un bimbo di due, era in casa con i genitori quando il padre ha sparato. E’ stato Pilato a portare il bambino dai suoceri dicendo che la moglie era uscita a far compere e che lui aveva delle commissioni da sbrigare. Da quel momento nessuno l’ha più visto. Domani è in programma l’esame autoptico sul cadavere della vittima. Poi il corpo sarà restituito alla famiglia per i funerali.