«Sto seguendo dal 15 gennaio tutti i report che vengono pubblicati sul canale ufficiale del ministro della Salute. Abbiamo notato che la Regione Calabria non carica su questo portale i dati che noi giornalmente trasmettiamo all’Asp».

Lo afferma, Claudio Giorno, rappresentante della federazione nazionale delle associazioni regionali delle istituzioni sanitarie ambulatoriali private (Anisap), in merito all’inchiesta della nostra testata relativa alla mancata comunicazione dei dati sui positivi al Covid, riscontrati con i “test rapidi”, da parte della Regione Calabria al ministero della Salute.

«Il 15 gennaio è partito il primo monitoraggio in cui era prevista l’aggiunta dei tamponi antigenici. Il primo esito di test positivo è stato caricato dalla Regione il 18.01, altri 4 tamponi sono stati caricati tra il 21 e 28 gennaio. Dal 28.01 fino a ieri risultano solo 6 test positivi caricati sulla piattaforma del ministero su 12.840 tamponi effetuati. Bene, solo noi, dal 15.01 al 08.03 , abbiamo comunicato circa 1.500 tamponi antigenici positivi – afferma Giorno -, e per questo ho chiesto chiarimenti tramite pec al soggetto attuatore, al commissario Guido Longo e al presidente Nino Spirlì. È vero, molte di queste persone possono risultare asintomatiche ma sono potenzialmente diffusori del virus».

«Sorgono forti dubbi sul fatto che le Asp poi procedano a effettuare il tampone molecolare - conclude Claudio Giorno - ai soggetti che si sottopongono e risultano successivamente positivi al test rapido. Ci sono svariate lamentele di sindaci che non ricevono i dati corretti dalle Asp e molte volte apprendono la positività dei cittadini dagli stessi interessati. Così si va a perdere il tracciamento, vanno a svanire tutte le misure di contenimento che si stanno adottando per evitare la diffusione del virus».