Un fenomeno non più controllabile che sfocia in vicende di assurda violenza. Il randagismo al Sud è un mix di abbandoni, sofferenza, atti di barbarie. E non solo. Ad alcuni latitudini per risolvere la questione di cucciolate sgradite si arriva a dargli fuoco. Letteralmente. Dopo quanto accaduto nel Vibonese (un cane è stato dato alle fiamme lungo la strada), una nuova denuncia arriva dall'Enpa, sezione Gioia Tauro che ha ricostruito l'ennesimo episodio di crudeltà.

La vicenda

Nel mese di maggio, una mamma maremmana scava una buca per realizzare una tana sicura e partorire. Siamo alla Tonnara di Palmi, nel Reggino. Qui dà alla luce tra gli otto e i dieci cuccioli: «Credeva fosse il posto più sicuro, così di tanto in tanto si allontana di alla ricerca di cibo» spiegano i volontari aggiungendo: «Quando hanno poco più di due settimane di vita, qualcuno decide di sbarazzarsene. E appicca il fuoco». Percependo il pianto disperato  dei suoi piccoli, mamma maremmana torna al suo rifugio. Riesce a salvarne cinque, «gli altri muoiono bruciati vivi». Sul posto, in base a quanto riferito, alcuni cittadini hanno dato una mano per il recupero delle bestiole. Così si decide di metterli al sicuro ma due vengono portati via. Rimangono due femminucce ed un maschietto, rimasto ferito.

Il cucciolo ferito

«Quest'ultimo cucciolo-precisano i volontari – ha riportato problemi alle zampe. È possibile che durante la fuga per strapparli al fuoco, la mamma lo abbia fatto cadere. Non possiamo saperlo con certezza- affermano dall’Enpa- ma possiamo immaginare il dolore e la dispersione di questa cagnolona». Oggi sono accuditi da una volontaria. Il piccolo ferito viene sottoposto a terapie e cure costanti mentre la maremmana verrà sterilizzata. Con ogni probabilità questa terribile storia li segnerà per sempre ma si spera che l'amore e il calore di una famiglia possano far superare tutte le paure e consentire loro una nuova vita.