«La politica energetica di Enrico Mattei è stata uno degli elementi che, dopo la Seconda guerra mondiale, hanno permesso lo sviluppo dell’Italia. Perché lui aveva una visione, l’interesse generale e non la rielezione». Mario Caligiuri, presidente della Società Italiana di Intelligence, ha raccontato così la figura del fondatore di Eni durante la presentazione del libro “Enrico Mattei e l’intelligence. Petrolio e interesse nazionale nella Guerra fredda” il 27 ottobre scorso a Roma, nell’anniversario dei 60 anni dalla sua misteriosa morte.

Nella puntata speciale di Piazza Parlamento, andata in onda mercoledì 2 novembre, LaCapitale racconta l’evento con il prefetto Franco Gabrielli, il Capo Sicurezza dell’Eni Alfio Rapisarda, il presidente del CeSI Centro Studi Internazionali Andrea Margelletti e molti altri ospiti.

La figura di Enrico Mattei è oggi più attuale che mai. La sua politica energetica voleva liberare l’Italia dalla dipendenza, i suoi accordi con i paesi dell’Africa e del Medioriente, che prevedevano che le compagnie petrolifere lasciassero lì parte dei loro guadagni per compensare lo sfruttamento delle risorse, lo resero il nemico numero uno delle cosiddette “sette sorelle”.

La sua morte in un incidente aereo è ancora avvolta nel mistero dopo 60 anni, ma una cosa è certa. Ad uccidere Enrico Mattei fu un attentato.

«Mattei sapeva di essere un sorvegliato speciale. È proprio qui la sua lungimiranza, la sua grandezza» ha detto Elio Frescani, scrittore e professore di Storia Contemporanea «Era attaccato perché aveva una autonomia che i politici non avevano. Ci fu una grandissima campagna d’informazione contro l’Eni e contro di lui. Era attaccato anche nel suo stesso partito, la Democrazia Cristiana, perché era così potente da non essere controllabile».

Piazza Parlamento va in onda ogni mercoledì e venerdì alle 20 su LaC Tv, canale 11 del digitale terrestre, canale 411 TvSat e 820 di Sky. Puoi rivedere la puntata su LaC Play.