L'ombra di Giuseppe Aieta dietro i fondi erogati. Da quanto è stato eletto Mario Oliverio, la città è diventata destinataria di milioni di euro per la eventi, come la Settimana della Cultura Benedettina, laddove per cultura, a queste latitudini, si intendono anche manifestazioni di mero intrattenimento
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Una spesa pubblica da quasi 600mila euro in tre anni, di cui più della metà derivanti da fondi erogati dalla Regione Calabria messi a disposizione dall'Unione Europea. A tanto ammonta l'investimento legato alla "Settimana della Cultura Benedettina di Cetraro", un cartellone di eventi che ogni anno vede il suo culmine nella prima settimana di luglio, ma abbraccia iniziative di diversa natura nell'arco di diversi mesi.
E' un fiume di soldi quello usato a Cetraro per la “valorizzazione del sistema di beni culturali e per la qualificazione e il rafforzamento dell'attuale offerta culturale presente in Calabria”, laddove per cultura, a queste latitudini, si intendono anche tutte quelle manifestazioni di mero intrattenimento.
La settimana della cultura benedettina
Si tratta di “un percorso intrapreso nel 2010 dedicato alla conoscenza e all'approfondimento della cultura benedettina - si legge sul sito del Comune -, che ha segnato per secoli la storia e la crescita culturale, religiosa e civile, della nostra città e dell'intera Europa”. La Settimana della Cultura Benedettina rientra a sua volta nel più ampio programma del Cetraro Summer Fest, il programma estivo cetrarese e alcuni appuntamenti sono divenuti fissi nel tempo: concorso musicale nazionale "Danilo Cipolla"; Settimana di San Benedetto; Rievocazione Storica; Cetraro Jazz and Wine Festival, Festival di Buona Vita; Premio Vela del Mediterraneo.
Il bando regionale
Nel 2017 il Comune di Cetraro partecipa al bando regionale che riguarda “la selezione e il finanziamento di interventi per la valorizzazione del sistemi di beni culturali e per la qualificazione e il rafforzamento dell'attuale offerta culturale presente in Calabria”. L'avviso è destinato unicamente agli eventi storicizzati ed è valido per tre annualità consecutive (2017/2018/2019).
Per la valorizzazione dei beni culturali e ambientali la Regione di Mario Oliverio ha una dotazione complessiva di € 4.700.000,00, di cui € 2.300.000,00 riservati agli eventi di tipologia B, ossia la sezione di “eventi di rilievo regionale e nazionale realizzati per almeno tre edizioni, una per ciascun anno, negli ultimi cinque anni, e già attuati in Calabria”, nei quali rientra, appunto, la Settimana Benedettina.
La richiesta viene protocollata dal sindaco Angelo Aita il 19 giugno 2017. La somma che può arrivare a finanziare la Regione è pari al 70% dell'intero prospetto e comunque ha un tetto massimo di € 110.000,00. Come è specificato nel documento, il Comune richiedente è obbligato a cofinanziarlo. In questo caso il Comune di Cetraro eroga € 76.600,00, perché il progetto complessivo è di € 196.550,00 e circa 10mila euro derivano da sponsor.
La spesa che spetta all'ente comunale non viene coperta unicamente con i fondi di bilancio ma anche da prestazioni in natura come l'utilizzo del personale, e quindi degli stipendi, delle strutture di proprietà del Comune, il cui utilizzo per gli esterni sarebbe a pagamento, come ad esempio il giardino del palazzo del Trono.
Un puzzle perfetto che spedisce il progetto cetrarese alle prime posizioni della graduatoria e chiaramente si aggiudica il bando.
L'ombra di Giuseppe Aieta dietro i fondi destinati a Cetraro
Il Comune di Cetraro negli ultimi anni è riuscito ad intercettare una consistente mole di finanziamenti sia regionali che europei, sin dal 2005, grazie all'assunzione di personale qualificato e specializzato nella realizzazione di progetti esecutivi.
Ma con l'elezione di Mario Oliverio, la città di Cetraro è diventata destinataria di svariati milioni di euro, su ogni fronte, in modo incessante. Tra i fondi erogati dalla Regione Calabria alla città di Angelo Aita ci sono anche i 250mila euro per la riqualificazione e la valorizzazione del Monte Serra o gli oltre 411mila erogati dal Dipartimento del settore Pesca per la realizzazione di alcune opere al porto e la sistemazione di alcune già esistenti.
Niente di strano se non fosse che tra i consiglieri di Palazzo Campanella ci sia anche Giuseppe Aieta, braccio destro di Oliverio, strettamente legato alla città di Cetraro, dove tutt'ora vive.
Fino ad oggi, la magistratura non ha mai contestato la legittimità di tali eventi, ma spesso sulla costa tirrenica ci si interroga se lo sviluppo del territorio sia o meno una questione prettamente politica. Senza Giuseppe Aieta Cetraro avrebbe avuto le stesse identiche opportunità? Ed ultimo, la costante attenzione su Cetraro ha per caso negato opportunità di crescita a qualche altra cittadina che non ha ancora eletto il suo consigliere regionale?