Un omicidio, una retata, una scarcerazione ed un pentimento eccellente. La «lenta e progressiva» evoluzione tra il 2004-2010, poi un mutamento radicale nella 'ndrangheta della provincia di Vibo
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Ci fu un tempo in cui i Mancuso erano gli dei di un Olimpo criminale, che al limite si azzuffavano tra loro. Gli altri clan della provincia, tutt’al più, affollavano nubi bianche che circondavano la loro casa, ovvero la cima della montagna. Poi, giunse il tempo in cui diversi Sisifo sfidarono il loro potere e, per questo, in un modo o nell’altro, dagli stessi dei o dal fato, furono puniti.
Così ci furono guerre di mafia e morti ammazzati, ovvero «tentativi di ribellione, più o meno strutturati, poi sempre e comunque sedati o con la forza o con la tragedia». Poi, però, quattro distinti eventi – un omicidio eccellente, una retata, una scarcerazione e, infine, un clamoroso pentimento – segnarono l’inizio di una nuova epoca.
Vengono indicati, e poi analizzati, nell’informativa del Servizio centrale operativo della Polizia di Stato e delle Squadre mobili di Catanzaro e Vibo Valentia che rappresenta l’architrave della maxioperazione denominata, appunto, «Olimpo», l’ultimo blitz coordinato dal pool di Nicola Gratteri.
In premessa, i poliziotti incaricati dalla Dda del capoluogo di regione spiegano come l’evoluzione («lenta e progressiva») della ‘ndrangheta nella provincia di Vibo Valentia abbia avuto il suo «apice tra il 2004 e il 2010». Fu allora che gli «equilibri del territorio» furono «messi in pericolo dall’ascesa dell’attuale collaboratore di giustizia Andrea Mantella che, legandosi ai Piscopisani ed ai Bonavota e ad altre strutture satelliti (gli Emanuele e i Tripodi, oltre agli Anello), aveva cercato di mettere in discussione il ruolo dei Mancuso e, in particolare, di Pantaleone Mancuso “Scarpuni” (del quale era stata organizzata l’uccisione, con la collaborazione del ramo Campisi-Cuturello, parte integrante della stessa cosca Mancuso)».
Il pentimento, clamoroso, di Andrea Mantella, nel 2016, fu l’ultimo (in termini cronologici) dei quattro eventi che cambiarono gli assetti mafiosi della provincia di Vibo Valentia.