VIDEO | La novità, introdotta dall'ultimo Decreto riaperture entrato in vigore il primo aprile, ingolfa pediatri e medici di base. Il segretario regionale Fimgg della Calabria: «Cosa dovrei certificare senza peraltro poter visitare il paziente visto che è in isolamento?»
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L’ultimo pacchetto di normative sul Covid varato dal Governo, sta mettendo in croce famiglie, scuole e poi pediatri e medici di base, chiamati per effetto del Decreto riaperture, in vigore dallo scorso primo aprile, a dover certificare che le condizioni di salute degli studenti positivi consentano loro di seguire le lezioni a distanza. In mancanza di questa attestazione, niente attivazione della Dad per i ragazzi e annotazione dell'assenza sul registro, con tutte le conseguenze curriculari del caso. Insomma, non basta il referto del tampone per garantire la continuità didattica.
A cosa possa mai servire questo certificato se lo chiedono tutti. Sappiamo però quali sono le conseguenze in tutta Italia per le famiglie: migliaia quelle costrette a richiedere al proprio medico questo documento per ottemperare al balzello burocratico, da quando il provvedimento è entrato in vigore cogliendo di sorpresa buona parte dei cittadini. E siccome, per un motivo o per l'altro, non sempre le comunicazioni sono tempestive, per attivare la Dad passano mediamente un paio di giorni.
Medici sul piede di guerra
Gli stessi medici hanno bollato come grottesca e inutile la previsione della certificazione. Anche in Calabria. Il segretario regionale della Fimgg, la Federazione dei Medici di Medicina Generale, Rosalbino Cerra, si è espresso in maniera profondamente critica, parlando apertamente di «delirio burocratico. Cosa dovrei andare a certificare senza peraltro poter visitare il paziente visto che è in isolamento?» dice al nostro network. L'auspicio è che il Governo o qualche parlamentare di buon senso, intervenga con una proposta di modifica del comma 4 dell'articolo 9 del Decreto, dove è contenuta questa norma, cancellando così il gigantesco paradosso. Possibilmente prima della chiusura dell'anno scolastico.