«La storia ci insegna che le guerre hanno portato solamente orrori, disperazione, morte. Per questo oggi più che mai è importante ricordare il sacrificio di donne come mia nonna Teresa». Lo sottolinea Patrizia, figlia del primogenito di Teresa Talotta Gullace, Emilio scomparso oltre un decennio fa.

Madre di cinque figli e di uno in arrivo, Teresa Talotta Gullace fu brutalmente uccisa da un soldato tedesco nella Roma occupata dai nazisti. Era il 3 marzo 1944, quasi ottant’anni fa. Teresa, nata a Cittanova nel reggino e poi con emigrata a Roma, stava inseguendo il marito Girolamo, arrestato e così strappato alla sua casa e alla sua famiglia. Non aveva ancora compiuto 37 anni. Era al settimo mese della sesta gravidanza, Teresa, quando cadde esanime davanti alla caserma dell’81º reggimento di fanteria in viale Giulio Cesare, a Roma.

«Nonna Teresa è soltanto un granello di sabbia nella grande storia. Tuttavia è l’insieme dei granelli che crea una distesa capace di estendersi sempre di più. Mia nonna, Teresa Talotta Gullace, come Elvira Ferrante, Eulalia Fiorentino, Elettra Maria Giardini, Concetta Piazza, Assunta Maria Izzi, Arialda Pistolesi, Silvia Loggreolo, barbaramente assassinate per aver cercato di prendere del pane nel forno Tesei sul ponte di Ferro sempre a Roma e sempre nel 1944, è stata una donna oppostasi all’occupazione nazista del nostro paese. Fu, con le altre, emblema di una resistenza coraggiosa e soffocata nel sangue. La memoria non è solo doverosa ma, oggi più che mai, resta l’unico viatico di pace e salvezza. Spero che si continui a parlare di Teresa, delle tante altre donne che si sono ribellate e di tutti i crimini che ogni guerra inevitabilmente genera». Così l’altra nipote Gabriella Gullace, figlia di Umberto, secondo figlio di Teresa e oggi ultranovantenne.

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