“Questa non è la patria della ‘ndrangheta”. Lo afferma Giuseppe Scandale, presidente della Confcommercio di Cutro. “Anche perché Cutro – continua il presidente Scandale - è uno dei pochi centri industriali ancora vivi nel crotonese, forse il più florido, un centro in cui sono presenti alcune eccellenze che fanno invidia alla Calabria e forse al sud Italia. Tanti i nomi delle famiglie impegnate nel settore cerealicolo che primeggiano in tutto il meridione, così come nel settore della carta. Una zona industriale in cui si producono pannelli coibentati, che dà occupazione a centinaia di dipendenti ed è partecipata anche da capitali del nord Italia. E ancora la Centrale elettrica a biomasse oggi acquisita proprio da un imprenditore Crotonese”.

 

“Senza dimenticare – chiarisce ancora Scandale - aziende leader nel settore della logistica e carrelli elevatori, nel settore Tecnologico e le azienda del settore della lattoneria, e le numerose iniziative imprenditoriali turistiche nate sul litorale. Ma orgoglio di questa terra sono anche le numerose aziende, edili, di trasporto e logistica, create e gestite dai Cutresi al nord e soprattutto in quell’Emilia che oggi sale alla ribalta solo per vicende di cronaca”.

 

La Confcommercio di Cutro ha, infatti, presentato una serie di iniziative per restituire al territorio l’immagine di realtà produttiva in contrapposizione all’etichetta di territorio nella mani della ‘ndragheta. “L’obiettivo dell’associazione di categoria – spiega Scandale – è quello di creare un nuovo e più accattivante biglietto da visita del territorio, così da presentarsi alla platea nazionale e internazionale in modo più incisivo e attrarre qui risorse e persone, con l’orgoglio di chi ha costruito il proprio destino grazie al sudore e alla fatica e non a qualche “amico degli amici”.