Vacanti pure i ruoli di presidente della sezione penale del tribunale di Locri e di quello della sezione penale della Corte d’Appello di Catanzaro
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Il Consiglio superiore della magistratura ha bandito i concorsi per incarichi direttivi e semi-direttivi e alcuni di essi riguardano sia il Distretto giudiziario di Reggio Calabria sia quello di Catanzaro. Sono vacanti infatti i ruoli di presidente della sezione penale del tribunale di Locri (in realtà si tratta di una ripubblicazione), presieduto fino a poco tempo dal giudice Fulvio Accurso, ovvero colui il quale ha condannato a oltre 13 anni di carcere, l’ex sindaco di Riace, Mimmo Lucano, e di procuratore aggiunto di Cosenza, incarico ricoperto fino al 4 novembre scorso dal magistrato Marisa Manzini, trasferita dall’assemblea plenaria del Csm alla procura generale di Catanzaro.
Un altro posto che dovrà essere assegnato nei prossimi mesi è quello di presidente della sezione penale della Corte d’Appello di Catanzaro, ruolo rimasto vacante dal 6 ottobre scorso dopo l’incarico ricevuto dalla dottoressa Francesca Garofalo nel settore civile del tribunale di Catanzaro. In questo caso parliamo di una nomina per la quale è richiesta la quarta valutazione di professionalità, mentre per gli altri due incarichi è necessario avere come requisito la seconda valutazione di professionalità.
Altro ruolo connesso alle dinamiche giudiziarie calabresi è quello di procuratore capo di Barcellona Pozzo di Gotto, lasciato vacante di recente dal magistrato Emanuele Crescenti, nominato dal Plenum del Csm, nuovo capo della procura di Palmi. Le domande in questione dovranno pervenire come termine iniziale il 13 gennaio 2022 e come termine finale il 13 febbraio 2022.
A febbraio si decide il futuro di Nicola Gratteri
La Calabria, tuttavia, sarà protagonista anche di altre scelte che il Csm dovrà fare da febbraio in poi. È un fatto noto che il procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri, abbia presentato domanda per il ruolo di procuratore nazionale antimafia, incarico oggi ricoperto dal magistrato Federico Cafiero de Raho, il quale tra meno di tre mesi andrà in pensione. L’altro candidato autorevole per il coordinamento della Dna è l’attuale procuratore capo di Napoli, Giovanni Melillo, ex capo di Gabinetto dell’allora ministro della Giustizia, Andrea Orlando. Domani infine il Plenum deciderà chi mandare a Roma dopo l’addio di Michele Prestipino, ex procuratore aggiunto di Reggio Calabria, che il Consiglio di Stato ha bocciato per la procura di Roma. Per l’incarico di procuratore capo è favorito il magistrato Francesco Lo Voi, responsabile dell’ufficio inquirente di Palermo, che la quinta commissione del Csm ha preferito a Marcello Viola, procuratore generale di Firenze, in predicato di andare a dirigere la procura di Milano.