Da quando si è insediato, sei mesi fa, Gianluca Giglio, presidente di Akrea, municipalizzata che si occupa della raccolta rifiuti a Crotone, affronta la sua quarta emergenza. La città è sommersa nuovamente dai rifiuti: dal centro alla periferia, cassonetti stracolmi e spazzatura su strade e marciapiedi. I mezzi di Akrea hanno provato a raccogliere l’immondizia, in questi giorni, ma senza avere la possibilità di scaricare. Le difficoltà di conferimento al selezionatore di Ponticelli e alla discarica Sovreco hanno fatto riemergere le criticità dell’intero sistema. E, come evidenziato più volte dal sindaco Vincenzo Voce, non basterà poter inviare i rifiuti nelle discariche di San Giovanni in Fiore e Lamezia Terme: «A breve non sapremo dove portarli» ha denunciato ieri in un post su Facebook.

La situazione si è sbloccata

«Stiamo cercando di affrontare l’emergenza – spiega Giglio - con le possibilità del momento. Per quanto riguarda l’indifferenziato, abbiamo esaurito tutti i mezzi a disposizione. È da oggi che finalmente la situazione si sta sbloccando, perché è possibile da Ponticelli far uscire i flussi verso le discariche individuate. Lavoreremo per cercare di normalizzare la situazione».

Ciò significa che i mezzi possono essere svuotati dai rifiuti raccolti «a spizzichi e bocconi nei giorni scorsi» e tornare su strada. Poi, servirà «riavviare le attività straordinarie con tutti i mezzi e il personale in attività. In più, ci avvarremo di fornitori per cercare in tempi rapidi di rimettere in sesto la situazione, ma ci vorrà qualche giorno e so che durante il periodo festivo non è il massimo».

La questione differenziata

Per quanto riguarda la linea della raccolta differenziata, che a Crotone ha sempre fatto registrare percentuali bassissime, sembrava essersi aperto uno spiraglio. «Erano arrivati i mezzi presi a noleggio tra ottobre e novembre, consentendoci – prosegue Giglio - di avere dei risultati significativi. Crotone negli anni scorsi si attestava intorno al 7-8% di differenziata ma quest’anno eravamo riusciti a superare il 17% e a novembre, se non fosse stato per l’alluvione, saremmo arrivati anche al 20%. Questo vuol dire che sicuramente ci sono degli aspetti organizzativi che devono essere migliorati, però inevitabilmente, molto fa la possibilità di avvalersi di un parco mezzi all’altezza del compito».

Organico insufficiente

Servono nuovi mezzi, dunque, ma anche il personale di Akrea andrebbe potenziato: «È inevitabile – spiega Giglio - che l’organico nel corso degli anni accusa quello che è il risultato di un lavoro usurante, quindi andrebbero programmati sistematicamente inserimenti per rafforzarlo. Ad oggi, non posso dire che l’organico è completo e idoneo al fabbisogno».

Le interlocuzioni tra il presidente di Akrea e il sindaco di Crotone sono frequenti, soprattutto in questi giorni di emergenza: «Ci teniamo aggiornati reciprocamente perché il mio interesse è far comprendere sempre qual è la situazione della società, mettendo in evidenza i limiti ma anche cercando insieme delle soluzioni. E purtroppo, come abbiamo visto in questa ultima parte dell’anno, le soluzioni spesso esulano dalla capacità di Akrea di mettere in campo delle risposte, perché adesso è il sistema delle discariche che è stato fortemente compromesso».