«La situazione sanitaria era già critica e ora la pandemia l’ha ulteriormente aggravata». A parlare è Filippo Sestito del movimento Liberi per Crotone. Punta il dito contro la gestione della sanità in Calabria e nel Crotonese in particolare, dove la campagna vaccinale sul territorio procede a rilento, il San Giovanni di Dio regge a fatica il peso dell’emergenza, con i due reparti Covid al collasso e il personale stremato.

«Riaprire l’ospedale di Cariati»

«Bisogna investire nella sanità ed è necessario riaprire tutti quegli ospedali che durante il commissariamento sono stati chiusi, a cominciare da quello di Cariati, che tra l’altro non è distante da Crotone» incalza.

Il nosocomio pitagorico si sta mostrando inadeguato e non certo per colpa del personale sanitario, che poco può di fronte alle carenze gestionali e strutturali: «L’ospedale di Crotone – continua Sestito, che proprio nelle scorse ha ufficializzato la sua candidatura in Consiglio regionale al fianco di Luigi De Magistris - è una struttura vecchia che andrebbe rimessa in sesto, le promesse sono sempre state tante in questi anni ma nessuno ha contribuito a migliorare ad esempio il pronto soccorso, che va completamente ristrutturato».

«Il commissariamento ha fallito»

La pandemia ha, insomma, aggravato un sistema sanitario già inefficiente che il commissariamento, sostiene Sestito, non ha mai veramente migliorato: «Il commissariamento che doveva rimettere in piedi la sanità calabrese ha fallito, ha favorito i privati, smantellando di fatto tutta la sanità pubblica, soprattutto nella fascia ionica e cosentina».

A quest’area della Calabria «ormai emarginata e in difficoltà estrema da tutti i punti di vista, a cominciare da quello sanitario – conclude Sestito - bisogna ridare le strutture necessarie affinché i cittadini possano essere curati non solo per il Covid ma anche per le altre patologie».