Si tratta di un 33enne, Giuseppe Passalacqua, che avrebbe indicato la vittima ai sicari. Per il delitto erano già stati arrestati un anno fa cinque persone, tra cui due “trasfertisti” giunti da Catanzaro per compiere l’assassinio
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Ancora un arresto per l’omicidio di Giovanni Tersigni, l’uomo che, nella serata del 7 settembre 2019, fu assassinato in pieno centro, poco distante dalla sua abitazione. Un delitto che secondo gli inquirenti sarebbe maturato negli ambienti dello spaccio di droga. Questa mattina, infatti, la Polizia di Stato ha fatto scattare le manette ai polsi di un’altra persona ritenuta responsabile del grave fatto di sangue. Si tratta di Giuseppe Passalacqua, 33 anni, nato a Crotone, che si aggiunge così agli altri cinque precedentemente tratti in arresto - Cosimo Berlingieri, Paolo Cusato, Francesco Oliverio, Cosimo Damiano Passalacqua e Dimitar Dimitrov Todorov -, fermati il 2 ottobre dello stesso anno, tranne Cusato, che invece fu arrestato a poche ore dal grave fatto di sangue, dopo una rapida indagine degli inquirenti coordinati dalla Procura della Repubblica di Crotone.
Come si ricorderà i cinque sospettati furono individuati grazie al lavoro investigativo che permise di accertare come il gruppo coinvolto fosse formato da due cosiddetti “trasfertisti”, Berlingeri e Cosimo Passalacqua, giunti nella tarda mattinata a Crotone da Catanzaro a bordo di un’autovettura guidata da Todorov, su cui si trovavano anche Cusato e Oliverio.
I cinque, poi, si recarono, nel primo pomeriggio, presso l’abitazione di quest’ultimo, da dove uscirono, pochi minuti prima dell’omicidio, dirigendosi verso piazza Albani dove si trovava il loro obiettivo. Tersigni, nonostante i tentativi di sfuggire all’agguato, fu raggiunto da diversi colpi di pistola calibro 7.65 che lo uccisero.
Ebbene, a dare la notizia al commando sulla presenza in piazza di Tersigni fu proprio il sesto uomo arrestato oggi, su cui adesso pende l’accusa di concorso in omicidio aggravato.
La figura di Passalacqua era già nota agli investigatori della Squadra mobile della Questura di Crotone, i quali, nel corso dell’indagine, avevano notato dei movimenti sospetti presso l’abitazione di Oliverio. Tuttavia, gli investigatori non poterono dimostrare che Passalacqua avesse avuto un ruolo attivo nella pianificazione dell’omicidio. Il quadro è cambiato dopo le recenti dichiarazioni di Oliverio che ha cominciato a collaborare con gli inquirenti, consentendo di fugare ogni dubbio circa le responsabilità di Passalacqua, per il quael la Procura della Repubblica, proprio in ragione della pubblicità della collaborazione dell’Oliverio, ha spiccato un mandato di cattura prima potesse darsi alla fuga.
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