A Crotone grida ancora vendetta il lunedì colmo di rifiuti non raccolti domenica scorsa dai lavoratori della partecipata al 100% che gestisce il servizio essenziale nella città pitagorica.

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Apparentemente incomprensibili le ragioni della protesta fantasma caratterizzata da una tempestività improvvisa e da ragioni che parevano essere riconducibili ad un ridimensionamento dei servizi e dal mancato rinnovo del contratto che è stato solo prorogato tecnicamente, più che da una incertezza economica che pure segnava il grave episodio di un atto di invito e diffida, con intimazione in mora e richiesta di danni, da ritardato pagamento di poco meno di un milione di euro, recapitato ad Akrea da parte di Omnitec che ha fornito 23 automezzi utilizzati per il miglioramento del servizio di raccolta differenziata.

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Ed il sindaco dopo il confronto serrato di ieri mattina con il management dell’azienda (scelto da lui stesso un anno fa) e non estraneo alla vicenda sciopero fantasma, non le manda a dire: «Confermiamo che abbiamo scritto per conoscenza al prefetto e la scelta scellerata di domenica troverà responsabili che ne pagheranno le conseguenze» conferma ai microfoni de LaC News 24. «Gli stipendi sono a posto, gli sforzi per la differenziata pensavamo potessero essere più performanti e le fatture degli automezzi devono essere pagate, come da contratto, dai livelli di efficienza aziendale, non dal Comune che eroga il pagamento regolare degli oneri di servizio» aggiunge riconsegnando al presidente, l’ingegnere Antonio Bevilacqua, la patata bollente.

Quando gli chiediamo se Arrical dunque non rischi di diventare alibi o addirittura ruota di scorta di un sistema dei rifiuti comunque mal gestito, risponde ancora più secco «che si farà una gara che farà Arrical, oramai è certo; è stato già fatto il piano d’ambito di Calabria Centro che riguarda tutti i comuni delle province di Catanzaro, Crotone e Vibo» spiega il primo cittadino. «Non so entro quali termini temporali precisi, ma di sicuro la gara ci sarà» aggiunge nei dettagli Vincenzo Voce che è bene rammentare come fosse tra gli oppositori del primo iter dettato dalla Regione Calabria; «per cui il contratto di servizio di Akrea è strettamente collegato a questa gara di Arrical ed è per questa ragione che la proroga tecnica che abbiamo scelto, in luogo di un nuovo contratto, sarà certamente l’ultima».

Inevitabile l’ultimo dubbio che proponiamo al sindaco Voce anche alla luce dei momenti di tensione nelle ultime due sedute di consiglio comunale che ha pure respinto più volte la proposta avanzata dai banchi dell'opposizione di far luce sui 26 milioni contestati dalla Società risorse idriche calabresi a carico dell’altra partecipata, il consorzio Congesi

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Ma i cittadini hanno ragione nel rimanere perplessi da questi tecnicismi e chiederle più semplicemente conto delle scelte effettuate da lei e questa amministrazione su chi avete scelto per gestire queste partecipate? «Assolutamente sì, ma teniamo conto che a questi management abbiamo consegnato una Cinquecento scassata che anche se l’avessimo data al super manager non sarebbe riuscito certamente ad arrivare a Milano in due ore» specifica il sindaco utilizzando una metafora che è anche una consegna d’armi alla Regione e ad Arrical.

E nel ringraziare per la chiacchierata franca, Vincenzo Voce ne approfitta, per specificare un aspetto a cui dice di tenere molto: «La Tari per legge è caricata sugli utenti», riprende il primo cittadino ripetendo una sorta di mantra proposto più volte in consiglio comunale di fronte alle critiche per i forti aumenti comminati ai suoi cittadini, «in questi ultimi due anni la discarica, e dunque i costi di conferimento, sono aumentati del 70%».

«Tutti gli altri costi per assicurare il servizio sono aumentati del 40 e 50%» invitando così a trarne una unica soluzione possibile: «I cittadini se vogliono che si abbassi la Tari devono puntare solo sulla differenziata, noi facciamo decine e decine di multe per scorretto conferimento, ma ci vuole buona volontà, perché non capisco quando andiamo a trovare i nostri figli fuori regione, la raccolta differenziata la facciamo, mentre qui facciamo fatica».