Ingressi scaglionati, distanziamento, mascherine. Tornano in classe gli alunni di scuole elementari e medie, ma a Crotone (dove due scuole restano chiuse per problemi agli impianti di riscaldamento) la gran parte dei genitori si dice contraria alla ripresa della didattica in presenza. I bambini si mostrano evidentemente felici di rivedere nuovamente i propri compagni e sembrano impazienti di entrare. Mamme e papà, invece, non nascondono le loro preoccupazioni.

Genitori preoccupati

«Non è una bella cosa, se succede qualcosa sarà il caos. Cosa dovrei fare se mi figlia torna a casa e si è contagiata? Era meglio la didattica a distanza, almeno la tenevo a casa» si sfoga un papà visibilmente preoccupato, che ha appena accompagnato la sua bambina all’Istituto Comprensivo Vittorio Alfieri. Gli fa eco una mamma: «È una vera imprudenza in questa situazione». La pensa così anche un’altra donna: «Non sono d’accordo con la riapertura delle scuole, era troppo presto ancora».

Lo sfogo di una insegnante

Ad essere contraria anche una insegnante della scuola primaria: «Il virus ancora imperversa, non è giusto mandare i bambini a scuola. Perché quando si va nelle farmacie e nei negozi si entra uno alla volta mentre noi stiamo con 25 bambini in un’aula? Io ho portato il metro in classe e ho misurato le distanze: non ci siamo. In una classe i banchi mi arrivano a ridosso della cattedra. Poi ci sono alcuni bambini che non vogliono indossare la mascherina, come si fa?».

Favorevoli a metà

Una mamma si dice preoccupata ma allo stesso tempo ritiene che sia arrivato il momento di riprendere con le lezioni frontali: «Io sono d’accordo a metà con la riapertura delle scuole. Però mia figlia è figlia unica e soffre tanto a casa perché ha bisogno del contatto con i suoi insegnanti e i suoi compagni. Del resto, si rischia a scuola, si rischia ovunque: li dovremmo sigillare in casa e non è il caso».

«Io non sono estremamente d’accordo però penso sia giusto per i ragazzi perché non li si può tenere troppo a casa. La didattica a distanza non è la stessa cosa che andare a scuola. Che Dio ce la mandi buona» aggiunge un papà.

Decisamente favorevoli

Ma tra i genitori c’è anche chi si dice contento che finalmente i propri figli possano tronare in classe: «Io sono assolutamente favorevole alla riapertura delle scuole. E poi i miei bambini sono felicissimi di rivedere gli amichetti».

«Mi sembra semplicemente una cosa corretta, era la chiusura ad essere anomala. La scuola è un diritto» spiega un altro papà, che sulla sicurezza in classe aggiunge: «Ognuno nella società viene pagato per svolgere un ruolo e per garantire dei servizi. Se le scuole non sono sicure, chi ne ha la responsabilità dovrebbe andare a casa».