«Quando alla competenza e alla professionalità si unisce l’umanità, emergono le situazione più belle». Il prefetto di Crotone, Maria Carolina Ippolito, fa proprie le parole del capo della Polizia di Stato (che martedì ha incontrato i poliziotti eroi) per commentare il salvataggio dei migranti sbarcati lo scorso 3 novembre a Le Cannella. Lo fa nel corso di una conferenza stampa convocata appositamente in prefettura, per ringraziare personalmente i soccorritori intervenuti quella sera: appartenenti alla Polizia, ai Vigili del fuoco, alla Capitaneria di Porto, ma anche il personale del Suem 118, i volontari della Croce Rossa e i dirigenti della stessa prefettura che coordinano le attività.

All’incontro erano presenti il comandante della Capitaneria di Porto Vittorio Aloi, il questore di Crotone Marco Giambra e il funzionario del comando provinciale dei Vigili del Fuoco, Gaetano Longo, oltre che ovviamente alcuni dei soccorritori che la sera del 3 novembre scorso non hanno esitato a gettarsi nel mare in tempesta per portare in salvo le persone a borda dell’imbarcazione, in balia delle onde e del forte vento.

Il racconto dei soccorritori

I primi ad intervenire sul posto, gli uomini del Rescue Team della Guardia costiera, prontamente lanciatisi in acqua. Per raggiungere i migranti, spiega uno di loro, Ivan Scrascia, sono stati «fatti dei tentativi con la zattera, ma il moto ondoso e il vento ce la portavano via, quindi abbiamo legato una cima a poppa dell’imbarcazione». «Noi abbiamo innanzitutto provveduto a illuminare la zona, poi ci siamo uniti con gli altri corpi di polizia nel creare questo ponte umano, per cercare di portare via da quella barca tutti i migranti» ricorda Giuseppe Larosa, capo squadra dei Vigili del fuoco del comando provinciale di Crotone.

In quel momento, si è creata «una sinergia tra le forze di polizia senza essere pianificata, improvvisata ma efficiente» aggiunge il vice ispettore Luigi Crupi della squadra volanti della questura di Crotone, diventato simbolo di quelle operazioni di soccorso. È lui il protagonista delle immagini che hanno fatto il giro del mondo, che lo immortalano mentre porta in salvo una bambina «che ha pressappoco l’età di una delle mie due figlie. Per un bambino, il proprio papà è un porto sicuro, quindi quegli occhini che lasciavano il padre e si affidavano nelle mie braccia significavano totale fiducia in noi, la speranza di arrivare in un posto migliore di quello che hanno lasciato. Il suo abbraccio non lo dimenticherò mai».

I nomi dei soccorritori

Capitaneria di porto/Guardia Costiera

Tenente di Vascello Miscioscia Pierdomenico Valerio
Guardia Marina Marcello Alessio Rosario
2° Capo Np Mallia Gaetano
Sotto Capo di 1^Classe Scelto Np Lacalendola Umberto
Sotto Capo di 1^Classe Scelto Np Scrascia Ivan
Sotto Capo di 1^Classe Scelto Np Rovito Giovanni
Comune di 2^ CL Np Cordì Giorgio

Polizia di Stato

Vice Ispettore Crupi Luigi
Agente Scelto Le Rose Michele
Agente Scelto Agresti Riccardo
Agente Beraldo Luigi
Agente Farris Giovanni

Vigili del Fuoco

Ispettore Antincendio Esperto Longo Gaetano
Capo Squadra Esperto Larosa Giuseppe
Vigile Esperto Arabia Carlo (specialista Speleologo Alpino Fluviale)
Vigile Esperto Ussia Domenico (specialista Speleologo Alpino Fluviale)
Vigile Esperto Sansone Alessandro
Vigile Esperto Panetta Bruno
Vigile Esperto Manica Natalino
Vigile Esperto Donadio Gianluca