VIDEO | E in vista del 25esimo anniversario dell’alluvione del ’96: «Sarà occasione per fare il punto di ciò abbiamo posto in essere per evitare che queste cose si possano riprodurre»
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La città di Crotone celebra oggi il suo patrono, San Dionigi. Come da tradizione, la santa messa celebrata nella Basilica Cattedrale dall’arcivescovo di Crotone Santa Severina, Angelo Panzetta, è stata preceduta dalla benedizione dei mezzi agricoli e delle sementi, in piazza Duomo.
Tempo di semina
«È tempo di semina dal punto di vista biologico, – ha detto monsignor Panzetta parlando con i giornalisti a margine della celebrazione eucaristica - perché nella terra finalmente bagnata dall’acqua vengono posti i semi, nella speranza che diventeranno frutti. È anche tempo di semina culturale, perché hanno riaperto le scuole, che rappresentano un incubatore per il presente e per il futuro, e c’è anche la semina pastorale, con l’inizio delle attività formative in tutte le comunità. Abbiamo la viva speranza che quest’anno tutto potrà ripartire e chiediamo che San Dionigi ci aiuti. Lui si è lasciato trasformare dal Vangelo e io spero che quanto sia accaduto nella sua vita possa accadere anche nella nostra».
«Serve un cambio di passo»
Monsignor Panzetta approfitta della ricorrenza, che ha richiamato fedeli e autorità cittadine, per «invitare tutti a un cambio di passo, perché Crotone è una bella città ma ha bisogno di fiorire e potrà farlo solo nella misura in cui passerà dall’io al noi: ci vuole il coraggio di dire noi, ci vuole il coraggio di riscoprire il bene comune, di riscoprire la carità sociale e l’amore per questa città, che il Signore ci ha dato come ambiente umano in cui coltivare i nostri sogni».
Verso il 14 ottobre
Intanto, tra pochi giorni, a Crotone ricorrerà il 25esimo anniversario dell’alluvione del 1996, che inghiottì sei vite: «Certamente ci sarà la nostra preghiera per questo evento, che sarà una buona occasione per provare a fare il punto della situazione, perché la recente mini alluvione ha mostrato che – avverte il presule -forse non siamo ancora pronti ad affrontare altre emergenze. Quindi penso che quella ricorrenza potrebbe essere un’occasione per fare il punto di ciò abbiamo posto in essere per evitare che queste cose si possano riprodurre nella nostra città».