Sequestrati 40 chili di sostanza stupefacente e tutto il materiale utilizzato per il confezionamento. La droga avrebbe fruttato 400mila euro
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I finanzieri del Comando Provinciale di Crotone, nell’ambito delle ordinarie attività di tipo preventivo svolte a contrasto dei traffici illeciti, si sono recati in alcuni centri di spedizione della città, dove grazie alla segnalazione dell’unità cinofila Val hanno individuato un pacco sospetto, dal quale proveniva il forte odore tipico della marijuana.
Gli accertamenti consentivano di rilevare l’effettiva presenza di sostanza stupefacente all’interno del pacco, nonché di individuarne la destinazione finale. Così, le fiamme gialle hanno ritardato le operazioni di sequestro procedendo alla “consegna controllata” del pacco, affidandolo nelle mani del destinatario, residente nel comune di Casabona.
A questo punto, prendeva avvio l’operazione di polizia: si procedeva alla perquisizione domiciliare dell’abitazione e delle relative pertinenze e, anche grazie al fiuto di Val, veniva scoperto l’ingente quantitativo di stupefacente detenuto. Il destinatario del pacco (G.R. classe ’78), unitamente ad un complice convivente (B.G. classe ‘63), aveva messo in piedi all’interno della propria abitazione un rudimentale laboratorio di lavorazione della marijuana. Infatti, in casa era custodito lo stupefacente già essiccato, confezionato sottovuoto e pronto per la commercializzazione; nel garage, invece, era stato allestito un impianto per l’essiccazione delle piante, alcune delle quali riposte all’interno di cassette in plastica e sottoposte alla costante areazione di due grossi ventilatori, mentre altre appese su appositi appendini.
Oltre allo stupefacente, quantificato in circa 40 chili, veniva posto sotto sequestro tutto il materiale atto al confezionamento (macchina sottovuoto, buste in cellophane), all’essiccazione (2 grossi ventilatori). I finanzieri procedevano, pertanto, all’arresto, in flagranza di reato, dei due soggetti resisi responsabile di produzione, coltivazione e detenzione a fini di spaccio di sostanza stupefacente del tipo marijuana. La droga sequestrata, se immessa sul mercato illecito, avrebbe fruttato 400mila euro.