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Si chiama Cristiano ed è stato accolto dalla sua nuova famiglia allargata, assiepata tra i banchi della chiesa di San Giorgio Martire nel giorno del suo battesimo. Cristiano è un piccolo rifugiato ospite del progetto SPRAR del comune di San Roberto, nel Reggino, arrivato in Italia, insieme alla madre Benedicta, su uno dei barconi che solcano le acque del Mediterraneo.
La donna, dopo qualche tempo in Italia, ha deciso di abbracciare la fede cattolica e di far battezzare il suo bambino. Ma l’aspetto importante della storia del piccolo Cristiano non è quello della conversione della giovane e coraggiosa Benedicta. La sua vita appena iniziata è infatti già diventata esempio di speranza, accoglienza ed integrazione. A fare da padrini del rito, celebrato da Padre Benoit Mundjo, c’erano il sindaco Roberto Vizzari e la moglie Romina Cavaggion. Ma l’abbraccio a Cristiano e alla giovane madre è arrivato dall’intera comunità di San Roberto, in questo piccolo centro di appena 1.800 anime, parole come pregiudizio, xenofobia e razzismo, suonano come termini di una lingua oscura che nessuno vuole parlare.
Lo.C.