«Ho chiesto al Governo e al Parlamento di intervenire e credo che sarà fatto già nei prossimi giorni in sede di conversione del decreto Calabria. C'è un emendamento che fissa il termine al 31 dicembre 2023». È quanto ha anticipato questa sera il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, confermando la volontà di rimettere mano alla norma dichiarata incostituzionale dalla Consulta, ovvero la sospensione fino al dicembre 2025 dell'esecutività dei decreti ingiuntivi promossi contro gli enti del servizio sanitario calabrese.

«La Corte Costituzionale non ha dichiarato illegittima la sospensione ma la durata, troppo lunga fino a dicembre 2025. Quindi confido nella possibilità del Parlamento e del Governo di fare approvare l'emendamento che io ho chiesto. Il termine del 31 dicembre del 2023 non lede le prerogative dei creditori ma ci consente di poter valutare anche il contenzioso» ha aggiunto il presidente intervenuto a margine della presentazione del libro di Carlo Guccione.

In riferimento alla valutazione dei titoli creditori Occhiuto ha aggiunto: «Molti non si iscrivono alla piattaforma ma hanno avuto decreti ingiuntivi a volte pagati due o tre volte. Quindi oltre a fare una valutazione sui titoli di credito faremo insieme alla Guardia di Finanza anche una valutazione sulle somme pagate per decreti ingiuntivi incrociandoli con i dati del tesoriere. Se una clinica privata ha fatturato x, deve aver ricevuto x. Se ha ricevuto di più significa che qualcosa non ha funzionato».

Il presidente della Regione ha poi confermato la volontà di arrivare fino in fondo nella ricognizione del debito della sanità: «Noi lo faremo perché la volontà di farlo è più forte di qualsiasi interesse. Per dodici anni i commissari non hanno avuto la possibilità o la volontà di farlo, noi stiamo procedendo anche molto velocemente. Ringrazio la Guardia di Finanza perché ci darà una mano a valutare tutti i titoli di credito. Riusciremo a dimostrare che i conti della sanità possono diventare chiari. Il nostro lavoro darà i primi risultati già dalla prossima settimana».

In merito poi alle risposte che dovranno inviare i fornitori per dichiarare i crediti vantati nei confronti delle aziende sanitarie e ospedaliere ha aggiunto: «Ad oggi hanno risposto 730 fornitori (su circa 14mila, ndr), mancano le società di factoring che hanno acquisito gran parte dei crediti ma tutto procede secondo le previsioni. Addirittura ci sono fornitori iscritti nei bilanci delle aziende come debitori che siccome abbiamo detto che la ricognizione la facciamo con la Guardia di Finanza hanno comunicato alla piattaforma di non aver alcun credito nei confronti della sanità. Forse in molti hanno capito che in Calabria è passato il tempo nel quale anche chi non doveva avere nulla dal sistema sanitario chiedeva di essere pagato».

«Ho avuto modo di parlare con Schillaci e Giorgetti - ha aggiunto ancora il presidente - ma di problemi più complessivi della sanità e non ho parlato nello specifico di questo». Il riferimento è alla mancata approvazione da parte del tavolo Adduce del programma operativo. «Spero che i funzionari che compongono il tavolo Adduce ci restituiscano il programma operativo approvato entro qualche settimana altrimenti parlerò con Schillaci e con Giorgetti per dire che il presidente della Regione non è più disponibile a sedere al tavolo Adduce. Poi dovranno sostituire o il presidente della Regione-commissario oppure i funzionari».