Non mi fate chiudere le scuole? E allora bisogna aprire anche tutto il resto. Sembra questo il senso delle parole del presidente facente funzioni della Calabria Nino Spirlì, che con un post sul suo social preferito, Facebook, annuncia di essere in viaggio verso Roma «per chiedere al Governo la fine delle chiusure».

«Lo ripeto da mesi – continua - non è concepibile tenere incarcerati dentro casa gli adulti e lasciare liberi in giro per paesi e città bambini, ragazzini e giovani studenti. I contagi delle ultime settimane confermano che i luoghi di contagio NON escludono le scuole. Mentre, da mesi le attività commerciali, artigianali e industriali sono ferme. Inutilmente ferme. E, dunque, non responsabili di contagi».

Parole che sembrano polemizzare con Palazzo Chigi che ha deciso il ritorno in classe da domani per tutti gli alunni fino alla prima media, anche nelle regioni in Zona Rossa. Non si spiegherebbe altrimenti la presa di posizione di Spirlì che domenica sera, a Pasqua, ha bruciato sul tempo tutti gli altri governatori emanando una nuova ordinanza che prevede la zona rossa in Calabria fino al 21 aprile, a prescindere dal monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore della Sanità, da cui dipende di volta in volta la “colorazione” delle regioni.

Sono gli stessi follower a fargli notare l’incongruenza. «Però, scusi – si legge ad esempio in uno dei commenti - non vuole chiusure ma siamo zona rossa fino al 21 è un controsenso!».