La tecnica messa a punto dai ricercatori calabresi e dallo spin off Macrofarm è in grado di inibire la replicazione di Sars-Cov-2. Si lavora ora per avviare la sperimentazione dal vivo
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«Gli anticorpi ‘anti Covid’ progettati e sintetizzati dai ricercatori dell’Unical e dello spin-off Macrofarm sono capaci di inibire significativamente la replicazione di SARS-CoV-2». Lo comunica l'Università della Calabria riferendo dei risultati «molto promettenti dei primi test condotti sul virus isolato da pazienti, dal gruppo dei professori Serena Delbue e Pasquale Ferrante, presso il laboratorio di Virologia Molecolare del Dipartimento di Scienze Biomediche, Chirurgiche ed Odontoiatriche dell’Università degli Studi di Milano Statale».
I ricercatori calabresi, si sottolinea, «hanno svolto anche test in silico – simulazioni al computer – in collaborazione con la dottoressa Roberta Galeazzi, presso il Laboratorio di Modellistica Molecolare del Dipartimento di Scienze della Vita e dell'Ambiente dell'Università Politecnica delle Marche. Sulla base dei dati ottenuti dagli studi in silico, sono stati progettati e sintetizzati differenti anticorpi “monoclonal-type” diretti contro diverse porzioni della proteina spike del Coronavirus (le proteine che ‘decorano’ la superficie del virus), uno dei bersagli più interessanti per lo sviluppo non solo di anticorpi ma anche di vaccini e agenti terapeutici e diagnostici. Il team Unical sta avviando ora gli studi di sicurezza per la sperimentazione in vivo, necessari per passare allo sviluppo della terapia».
«Abbiamo progettato e sintetizzato in questi mesi cinque anticorpi “monoclonal-type2”, lavorando a ritmi serrati – spiega Francesco Puoci, professore associato del Dipartimento di Farmacia e Scienze della Salute e della Nutrizione dell’Unical – La ricerca è ancora lunga e non possiamo ancora dire di aver trovato un trattamento efficace contro il Covid, ma i risultati sono stati finora incoraggianti. Sviluppare una possibile terapia è essenziale, perché il vaccino da solo potrebbe non bastare, almeno in questa prima fase. I nostri anticorpi avrebbero poi un importante vantaggio: proprio perché ‘sintetici’ hanno, rispetto a quelli ‘biologici’, una maggiore stabilità e costi di produzione più contenuti».