Le mutazioni del Coronavirus circolano diffusamente anche in Calabria. Il dato è contenuto nell'ultimo report diffuso dall'Istituto superiore di sanità che ha condotto un'indagine epidemiologica nelle 20 regioni italiane per mappare il grado di diffusione delle varianti. In Calabria lo studio è stato realizzato dal laboratorio di Microbiologia e Virologia dell'azienda ospedaliera Pugliese Ciaccio di Catanzaro che in virtù di una convenzione stipulata con l'Istituto zooprofilattico di Portici ha proceduto al sequenziamento di un campione di tamponi risultati positivi.

Lo studio

Secondo le linee guida diramate dal ministero della Salute, è stato preso in esame un campione di tamponi risultati positivi al Covid nella giornata del 16 marzo scorso, quando in Calabria il bollettino ufficiale riportava la presenza di 311 nuovi contagi. Il laboratorio di Microbiologia ha così proceduto alla raccolta di 26 tamponi dalle province di Catanzaro, Cosenza, Crotone, Vibo Valentia e Reggio Calabria inviati poi all'Istituto di Zooprofilassi per il sequenziamento. 

L'impatto delle varianti

Il risultato ha restituito una percentuale di diffusione delle varianti molto alta. Tutti i tamponi sequenziati sono risultati positivi alle varianti del Covid. In particolare, 22 tamponi alla variante inglese e i restanti 4 a varianti non ancora identificate ma che non comportano variazioni patologiche. L'84,6% è il grado di diffusione della variante inglese in Calabria, un dato che si pone in linea con la media nazionale che ha raggiunto l'86,7%.

Diffusa in tutta Italia

«La rilevazione della variante lineage B.1.1.7 (variante inglese ndr) nella totalità delle Regioni - si legge nel report - è indicativa di
una sua ampia diffusione sul territorio nazionale. La prevalenza nazionale della variante lineage B.1.1.7 stimata nella indagine rapida precedente del 18 febbraio pari a 54% è ora pari a 86.7%».