Nel periodo 13 gennaio - 26 gennaio 2021, l'Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,84 (range 0,76- 1,02), una stima simile a quella della settimana precedente. Ma questa settimana, si legge nella bozza del rapporto sul monitoraggio settimanale, il range supera l'uno nel limite superiore, raggiugendo il valore di 1,02.

L'Italia si trova in un contesto «preoccupante – si legge nella bozza del monitoraggio settimanale della Cabina di regia - per il riscontro di varianti virali di interesse per la sanità pubblica in molteplici regioni che possono portare ad un rapido incremento dell'incidenza».

Si conferma «la necessità di mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone» e di «restare a casa il più possibile». È fondamentale poi che «la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie».

Si osserva un lieve generale peggioramento della epidemia con un aumento nel numero di regioni classificate a rischio alto (3 contro 1) e con la riduzione delle regioni a rischio basso in questa settimana (7 contro 10). Undici le regioni classificate con rischio moderato. In particolare, in tredici regioni si evidenzia un trend di casi in aumento.

Segnali che - evidenzia la bozza settimanale di Iss-ministero della Salute - potrebbero preludere ad un nuovo rapido aumento diffuso nel numero di casi nelle prossime settimane, qualora non venissero rigorosamente messe in atto adeguate misure di mitigazione sia a livello nazionale che regionale.

Sedici regioni in fascia gialla

Cambio di fascia per la Sardegna. Secondo quanto si apprende, infatti, da lunedì l’isola potrebbe passare dalla fascia arancione a quella gialla, portando a 16 regioni e provincia autonoma nella fascia più 'light' della classifica. Restano in arancione la provincia di Bolzano, Sicilia, Puglia e Umbria. Anzi, per quest’ultima regione potrebbe anche esserci la zona rossa, visto il diffondersi della variante brasiliana.

Terapie intensive sotto la soglia

Si mantiene stabile il numero di Regioni/PPAA che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica (7 Regioni/PPAA). Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale si colloca sotto la soglia critica (26%).

Complessivamente, il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è in diminuzione da 2.372 (26/01/2021) a 2.214 (02/02/2021); il numero di persone ricoverate in aree mediche è anche in diminuzione, passando da 21.355 (26/01/2021) a 20.317 (02/02/20201). Tale tendenza a livello nazionale sottende forti variazioni inter-regionali. Lo rileva il monitoraggio Iss.

L’indice Rt regione per regione

Abruzzo 0,99 (0,93-1,05), Basilicata 0,63 (0,48-0,8), Calabria 0,81 (0,74-0,89), Campania 0,78 (0,71-0,85), Emilia - Romagna 0,83 (0,81-0,85), Friuli 0,83 (1,03-0,99), Lazio 0,8 (0,77-0,82), Liguria 0,95 (0,89-1), Lombardia 0,94 (0,89-0,98), Marche 0,95 (0,86-1,05), Molise 0,9 (0,65-1,19), Piemonte 0,78 (0,74-0,81), Provincia Bolzano 1,06 (1-1,13), Provincia Trento 0,61 (0,55-0,67), Puglia 0,91 (0,88-0,93), Sardegna 0,75 (0,69-0,81), Sicilia 0,73 (0,7-0,75), Toscana 0,98 (0,93-1,03), Umbria 1,18 (1,11-1,25), Val d'Aosta 0,85 (0,67-1,03), Veneto 0,63 (0,61-0,65).