Continuano a crescere contagi e ricoveri in Calabria. Se nell'ultima settimana come già ampiamente documentato sulla nostra testata, si è registrato un aumento significativo dei contagi giornalieri (solo ieri oltre 4500), preoccupante è la situazione anche sul fronte dei ricoveri che continuano a crescere. L'occupazione nelle terapie intensiva è all'8% mentre quella in area medica raggiunge il 30%.

La situazione a livello nazionale

Un anno fa, in Italia, continuava a salire, toccando il 39%, l'occupazione dei posti nei reparti di area non critica da parte di pazienti Covid. Attualmente è invece stabile al 13%, a livello nazionale, ma in alcune regioni, come appunto la Calabria, continua a crescere e torna al 30%. Anche l'occupazione delle intensive è stabile al 5% a livello nazionale mentre, esattamente un anno fa, la percentuale era sette volte maggiore e cresceva senza sosta, toccando quota 35%. Lo indicano i dati (Agenas) del 15 marzo 2022, confrontati con quelli del 15 marzo 2021.

Nel dettaglio, in base al monitoraggio dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, rispetto al 14 marzo 2022, l'occupazione di posti letto in terapia intensiva da parte di pazienti con Covid-19 cala in 5 regioni: Campania (6%), Liguria (al 5%), Sicilia (7%), Toscana (6%), Umbria (5%).

Cresce, però, in 3: Basilicata (al 4%), Calabria (8%), Pa Bolzano (3%). E' invece, stabile in 13 regioni o province autonome: Abruzzo (al 7%), Emilia Romagna (6%), Friuli Venezia Giulia (5%), Lazio (8%), Lombardia (4%), Marche (5%), Molise (5%), Piemonte (4%), Pa Trento (2%), Puglia (5%), Sardegna (9%), Valle d'Aosta (3%) e Veneto (3%).

L'occupazione dei posti letto nei reparti ospedalieri di area medica (detta 'non critica') da parte di pazienti con Covid-19, a livello giornaliero scende in 6 regioni: Campania (13%), Liguria (15%), Marche (15%), Molise (15%), Pa Trento (6%) e Valle d'Aosta (10%). Mentre cresce in 4: Abruzzo (al 21%), Basilicata (23%), Calabria (30%), Pa di Bolzano (12%). E' stabile nelle restanti 11: Emilia Romagna (12%), Friuli Venezia Giulia (11%), Lazio (16%), Lombardia (8%), Piemonte (9%), Puglia (19%), Sardegna (20%), Sicilia (23%), Toscana (13%), Umbria (25%) e Veneto (7%).

Cresce l'Rt

L'analisi basata sui dati aggiornati al 14 marzo indica una stima del valore dell'indice di contagio Rt superiore a 1, approssimativamente di 1,07. Lo indicano i calcoli del matematico Giovanni Sebastiani, del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr). «Con i dati dei primi sintomi aggiornati al 14 marzo, il valore stimato per l'indice di riproduzione Rt del 28 febbraio è pari a circa 0,91 in crescita lineare negli ultimi 14 giorni di febbraio, con un aumento medio di 0,01 al giorno e assumendo che il trend sia rimasto finora invariato, il valore odierno sarebbe approssimativamente pari a 1,07».