Nell'area della Città metropolitana si sono registrati 19 decessi negli ultimi giorni e i reparti al Grande ospedale metropolitano sono al collasso per record di ricoveri
Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
Oltre 6mila persone contagiate all’1 gennaio, 19 morti e 3.516 positivi fra Natale e Capodanno, dodici comuni in zona arancione (Campo Calabro, Cinquefrondi, Ferruzzano, Galatro, Laureana di Borrello, Melicucco, Polistena, Rizziconi, Roghudi, Rosarno, San Roberto e Taurianova). È questo il conto salatissimo che il Covid presenta all’inizio del 2022 nella provincia di Reggio Calabria.
Sono numeri che fanno riflettere molto quelli che vengono rassegnati da un veloce calcolo aritmetico che racconta come la provincia reggina sia indubbiamente quella maggiormente colpita dalla quarta ondata.
Ricoveri, Gom al collasso
Una situazione che viene acuita ancora di più dal quadro che emerge all’interno del Gom, dove il covid manager Moschella, non più di qualche giorno fa, ha fatto presente come la struttura sia al collasso per numero di ricoveri e vi sia il concreto rischio di dover guardare ad altre province per garantire la continuità dei ricoveri.
Gom che ha dovuto fare i conti anche con un focolaio all’interno del reparto di Cardiologia, per fortuna subito messo sotto controllo, nonostante le noie dovute alla chiusura temporanea ed al trasferimento dei pazienti.
Il ruolo di Omicron
Certamente la variante Omicron sta producendo gli effetti attesi: maggiore virulenza e trasmissibilità, anche se associata a sintomi sicuramente meno problematicirispetto ad altre varianti del Covid. Queste caratteristiche hanno fatto sì che in molti casi vi fossero soggetti asintomatici, risultati positivi solo dopo tampone fatto precauzionalmente.
La corsa ai tamponi
E qui si innesta l’altra ragione principale di questo aumento vertiginoso di casi. Il numero di tamponi che è stato effettuato negli ultimi tempi è certamente assai più alto di quello che avveniva in passato. Non è un caso che, in questi giorni, si stia assistendo ad una vera e propria corsa al tampone, con lunghissime code nelle strutture “drive-in” messe in piedi dall’Asp di Reggio Calabria, ma anche nelle farmacie dell’intero territorio provinciale.
Tutte queste componenti, ovviamente, hanno prodotto un aumento deciso del numero dei soggetti positivi. Ma non sono le uniche. Purtroppo bisogna fare i conti anche con alcune cattive abitudini che tardano ad essere dimenticate.
Le feste senza regole
Non è un mistero che in diverse zone della provincia, vi siano state delle feste con la presenza di un numero elevato di persone, in assenza delle prescritte regole per evitare il contagio. I social raccontano, tramite foto e video, di cene e festeggiamenti per il Natale o il Capodanno, con gruppi di persone che ballano senza alcun tipo di protezione. Per non parlare di saluti ed auguri fatti con strette di mano e baci, non curanti del virus che si annida in modo subdolo.
Insomma, la provincia di Reggio Calabria arriva all’inizio del 2022 in condizioni assai precarie dal punto di vista dell’emergenza Covid. Ma ora è il tempo di stringere i denti e resistere. Continuare a vaccinarsi con regolarità, non per evitare il contagio, ma per diminuire sensibilmente il rischio di gravi complicazioni. E poi tornare a rispettare le regole che conosciamo ormai da tempo. Il picco dovrebbe arrivare in questo mese, per poi andare a scendere. Sarà soprattutto nelle mani dei reggini la possibilità di limitare questa ondata che sembra essersi accanita dalle parti dello Stretto.